Entrare a Scuola alle 10: Così gli Studenti Apprendono di Più

Un tempo, i ritmi sonno e veglia, l’orologio biologico e via dicendo, erano termini che non erano noti. Il tutto, infatti, era disciplinato dal regolare susseguirsi dei giorni e delle notti.

Erano assai in pochi a pensare diversamente dal fatto che la quotidianità venisse regolata se non dalla alternanza naturale di buio e luce.

Di certo si poteva contare sulla punta di una mano chi si avventurava nello studio del nucleo soprachiasmatico, cioè di quel gruppo di cellule cerebrali che sono situate nell’ipotalamo.

Anche la giornata tipo di uno scolaro era scandita da ritmi definiti e chiari. Ma i tempi cambiano, nel bene e nel male.

Pertanto, non c’è da stupirsi se la prestigiosa università di Oxford abbia lanciato un esperimento unico al mondo chiamato Teensleep.

Nella sostanza delle cose, questo progetto barra esperimento vede coinvolti gli alunni di cento scuole del Regno Unito, i quali faranno il loro ingresso a scuola alle 10.

scuola alle 10

Scopo del Teensleep è quello di evidenziare che posticipando di due ore l’inizio delle lezioni scolastiche, gli alunni saranno in grado di apprendere di più.

Sotto il monitoraggio di esperti qualificati posti sotto la guida di Paul Kelley, si andrà a valutare il come e il se un rendimento scolastico di un alunno possa modificare sulla base dei cambiamenti degli orari.

Certo, chi ha memoria scolastica, sa bene che non è mai stato propriamente invitante alzarsi presto per andare a scuola, cosa che invece avveniva senza alcuna difficoltà se si trattava di giocare, pur tuttavia, questo Teensleep lascia un po’ basiti.

Se i tempi si sono evoluti e non si va più a dormire quando il sole tramonta e ci si alza quando esso sorge, andare a scuola alle 10 del mattino, oggettivamente, lascia aperta la porta a tutta una serie di problemi.

Far slittare l’inizio della scuola alle 10, infatti, comporta una riorganizzazione di orari all’interno del plesso scolastico, come pure di tante famiglie.

Infatti, non è dato sapere come i genitori degli alunni di queste cento scuole inglesi abbiano accolto il Teensleep e di come gli istituti scolastici si siano organizzati in tal senso.

Quindi tra la Brexit e con il Teensleep, la terra di Albione sembra alquanto affaccendata. È interessante leggere le dichiarazioni rilasciate da Kelley che ha dichiarato che “viviamo in una società deprivata del suo sonno” proseguendo poi asserendo che è “soprattutto è la fascia d’età 14-24 a soffrirne di più”.

Certo che è un metodo educativo che definire “bizzarro” è alquanto limitativo. Indubbiamente dall’uso delle punizioni corporali in essere, fino a non molti anni fa, nelle tanto prestigiose scuole inglesi, il fatto di andare a scuola alle 10 del mattino rappresenta una vera e propria rivoluzione.

Per fortuna, comunque, il progetto barra esperimento Teensleep prevede, nel suo svolgimento, anche una parte riservata a far comprendere, a questi stanchi e insonni giovani, che passare le giornate e le serate attaccati al computer o alla televisione non è propriamente salutare per una corretta qualità del sonno.

Lasciare un po’ perdere le varie chat e i vari giochetti elettronici non farebbe di certo male, come pure spegnere la luce prima farebbe bene a tutti gli studenti.

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