La Mia Esperienza di Scrittura Collaborativa con Google App for Education

Uno degli usi più interessanti e proficui che ho sperimentato è sicuramente l’uso dello strumento DRIVE per i laboratori di scrittura collaborativa.

DRIVE è un programma di scrittura semplice e intuitivo, che consente la realizzazione di fogli di calcolo, documenti, presentazioni in ambiente cloud, con tutti i vantaggi che questo comporta.

L’aspetto didatticamente rilevante è legato, a mio avviso, alla semplicità di condivisione e alla possibilità concreta di lavorare insieme, su uno stesso documento.

scrittura collaborativa

Insegno lettere in una scuola Secondaria di primo grado a Bologna e mi occupo, per passione, di didattica della scrittura da tempo: in questi ultimi anni ho quindi sperimentato alcune metodologie con le opportunità legate all’ambiente cloud delle Google apps for education.

MA COSA SI INTENDE PER SCRITTURA COLLABORATIVA?

Si tratta di alcune modalità di approccio alla scrittura che consentono di scrivere insieme, in coppia o piccolo gruppo. Le basi del laboratorio di scrittura collaborativa sono semplici.

PRIMA FASE – preparazione del testo

1. scegliere un tema fortemente motivante, magari attraverso un brain storming o a seguito di un’u.d. particolarmente apprezzata dai ragazzi
2. dividere la classe in piccoli gruppi o a coppie (dipende dal tipo di scrittura che si vuole realizzare)
3. chiedere ai gruppi, in un tempo dato che si consiglia essere breve – di scrivere la sinossi della storia e attribuire a ciascun membro una parte
4. Ogni gruppo presenterà la propria “trama” alla classe, magari drammatizzandone i contenuti

SECONDA FASE – scrittura e revisione dei testi da parte dei ragazzi

1. ogni componente del gruppo o della coppia sarà dotato di un device
2. scrittura individuale su un foglio di DRIVE del proprio testo e condivisione con il gruppo
3. intervento di ciascun componente del gruppo sui testi degli altri attraverso la funzione “commenti”

TERZA FASE – revisione da parte dell’ insegnante e stesura definitiva

1. Ogni gruppo avrà un responsabile che darà un titolo alla cartella dei lavori collettivi, curerà che le indicazioni date nei commenti siano state effettivamente accolte dall’autore del testo, condividerà la cartella con l’insegnate
2. L’ insegnante valuterà la correttezza formale e la congruenza dei singoli testi con la sinossi della storia, suggerirà modifiche e correzioni ( funzione “commenti”)
3. i gruppi accoglieranno le indicazioni dell’insegnante e correggeranno ciò che è stato rilevato
4. I racconti di tutta la classe verranno quindi raccolti in un e-book

UN ESEMPIO CONCRETO

Sul tema del bullismo, la classe è stata divisa in piccoli gruppi con l’indicazione di realizzare in un breve tempo dato, il plot di una storia sul tema.

I gruppi, dopo aver presentato alla classe la storia, a sorte, hanno attribuito a ciascun componente un ruolo fisso (vittima, bullo, spettatore…). A questo punto ciascuno ha raccontato l’episodio sotto forma di diario, partendo dal proprio ruolo.

Si è passati quindi alla revisione del testo, prima all’interno dello stesso gruppo, poi con l’apporto dell’insegnante, fino alla stesura definitiva dei racconti e alla loro condivisione.

VANTAGGI

Usare DRIVE per la scrittura collaborativa consente davvero una facile circolarità dei testi che non vedono più un unico vettore (alunno/insegnate) e un unico scopo (valutazione della produzione scritta individuale).

I ragazzi (anche i più fragili) si sentiranno sostenuti dai compagni che, a loro volta, saranno motivati dall’obiettivo finale (rendere “pubblico” il prodotto). Uno dei limiti dell’insegnare a scrivere è quello della scarsa motivazione degli studenti: la scrittura, a scuola, così come il “sapere”, viene proposta in modo svincolato dalla sua essenza. Scrivere è un atto facile, bello e creativo.

Un altro uso di Drive, in un più veloce lavoro a coppie, è quello legato ai testi argomentativi sotto forma di dialogo (divisione dei ruoli – per esempio padre e figlio – individuazione dell’argomento – motorino sì, motorino no – costruzione di dialoghi in cui emergano le tesi dell’uno e dell’altro).

La facilità di rilettura e intervento sui testi accelera e fa acquisire una strumentalità di base che difficilmente diventa propria di tutti i ragazzi, usando metodologie classiche.

Un altro vantaggio è per l’insegnante quello di poter lavorare su molti testi di vario tipo prodotti dai ragazzi, anche in modo individuale. La possibilità di condivisione, suggerimento e revisione favorisce lo sviluppo delle competenze di scrittura e consente – ma questa è una caratteristica di tutte le applicazioni 2.0 – una forte individualizzazione del percorso didattico.

 


Autore articolo
Anna De Gironimo

Anna De Gironimo

Insegnante
Ic 1 Bo – scuole Dozza

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