Addio a Ulay, il Performance Artist e Storico Compagno di Marina Abramovic

Una recente notizia ha fatto cadere il mondo della performance art nel lutto. È morto a 76 anni Ulay, l’artista conosciuto anche per essere stato lo storico compagno di Marina Abramović. A renderlo noto è stata la stampa lubiana.

Frank Uwe Laysiepen (il vero nome di Ulay) era nato a Solingen, in Germania, il 30 novembre 1943. Una vita intera dedicata alla performance art, in cui spesso ha fatto da co-protagonista alla sua ex compagna, l’artista Marina Abramović. La loro è stata una delle storie più affascinati di sempre e la loro separazione, resa ancora più tragica del momento artistico, una delle più strazianti. Si erano incontrati negli anni ’70. Subito, a Marina era rimasto impresso il suo volto: “Questo giovane con il volto per metà maschile e truccato e acconciato per l’altra metà al femminile mi aveva catturato l’immaginazione“, aveva scritto. Per 12 anni, avevano realizzato insieme diverse opere artistiche, caratterizzate spesso dalla loro capacità di creare un certo turbamento negli spettatori. “Relation Works” e “Relation in Space” sono solo due delle performance art che hanno reso la coppia nota in tutto il mondo.

ulay

Poi, la famosissima separazione nel 1988. Avevano percorso i due lati opposti della Muraglia Cinese per potersi rincontrare e darsi l’addio, riuscendo a rendere artistico anche un simile momento. Nel 2010, si erano rincontrati. Ulay si era presentato durante un’azione artistica di Marina al MoMa di New York. Lì, l’affetto ancora provato, nonostante i 10 anni dalla fine della loro relazione, continuava a essere palpabile.

Nel 2011, gli era stato diagnosticato il cancro. Aveva così intrapreso il Project Cancer, in cui aveva iniziato a girare il mondo ripercorrendo i luoghi e incontrando persone che sono state fondamentali per la sua vita. Durante un’intervista rilasciata nel 2014, aveva dichiarato quanto questo progetto, così come l’arte in sé, gli avesse salvato la vita: “Nel picco della mia carriera ho trattato molto male il mio corpo con azioni masochistiche, auto-aggressive, ferendomi da solo. Tre anni fa, ho scoperto di avere un tumore. Ma non aveva nulla a che fare con il mio lavoro. Anzi, le performance del passato mi hanno insegnato che la mente deve essere più potente del corpo“.

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