Ospite del programma “Live – Non è la d’Urso”, il sindaco di Milano Beppe Sala ha detto la sua sul problema degli assembramenti per le vie del capoluogo lombardo da parte di giovani senza dispositivi di protezione.
Sala ha dichiarato: “Un po’ c’era da aspettarselo. Che non vada bene è assolutamente chiaro, ma se lo si aspettava dopo 2 mesi di chiusura. Così il rischio c’è. C’è qualcuno in giro e qualcuno che manda foto dai parchi, dagli arrivi… La gente si divide tra chi vuole acquistare la libertà e chi difende i suoi sforzi. Io non vorrei chiudere per il bene di quelli che lavorano, ma vediamo…Ad oggi la situazione è buona, tutte le simulazioni vanno bene. Tutti aspettiamo il 3 di giugno”.
In quella data si deciderà se sarà possibile spostarsi da una regione all’altra e Sala sembra essere intenzionato a concedere ai suoi concittadini il permesso di raggiungere le case di villeggiatura. Per quanto riguarda la crisi economica, il primo cittadino di Milano ha affermato: “La disoccupazione è al doppio, il 12%. Una parte del lavoro non tornerà, pensiamo al turismo. Bisognerà reinventarsi”.
E sul bisogno di incrementare l’uso di mezzi di trasporto ecologici a Milano, Sala ha detto: “Penso che sia necessario andare avanti in quella direzione, però noi italiani siamo un po’ buffi: quando andiamo all’estero siamo contenti, poi torniamo a casa, tocca a noi e allora la cosa cambia. Questi processi di cambiamento non si fanno in poche settimane. Il cambiamento si può realizzare, non sono un sognatore. Bisogna essere capaci di gestire la situazione, per la politica finché si stava chiusi era più facile. Ora è molto più complesso anche per noi”.