Italo Farnetani, pediatra e docente alla Libera Università Ludes di Malta, consiglia di riprendere l’idea di far vivere la scuola all’aria aperta. Naturalmente quando le giornate saranno più calde.
“Sulla scuola abbiamo perso un’occasione. Si era parlato di lezioni all’aperto. Sarebbe stato un modo per ridurre il rischio di contagio da Sars-CoV-2. Spero che da marzo o al massimo dopo Pasqua, con l’arrivo delle belle giornate, si possa concretizzare questa possibilità per i ragazzi” dichiara.
“Le lezioni fuori dalle aule sarebbero un buon modo per abbassare il rischio di contagio da coronavirus Sars-CoV-2 e avere tutti gli effetti positivi della vita all’aria aperta. Tanto più che l’ultimo anno è stato difficile per tutti. La luce solare favorisce anche la stimolazione della serotonina, con un effetto antidepressivo. Aumenta quindi anche il buonumore dei più piccoli. Ovviamente anche se si va a scuola e non al mare, all’aperto consiglierei di proteggere i bambini con la crema solare” aggiunge.
Farnetani infine specifica: “Ricordiamo che le scuole all’aperto non sono nulla di nuovo: furono una grande invenzione degli anni ’20, mare e sole contro il rachitismo e la Tbc sono stati usati come elementi terapeutici. In base a questo principio nel 1842 nacque il primo ospedale marino, l’Ospizio marino di Viareggio“.