La viceministra Anna Ascani spiega i dati emersi dalla ricerca della “Fondazione Zancan” che, con il progetto “Crescere senza distanza”, supportato dal Ministero dell’Istruzione, ha studiato la didattica a distanza e i metodi per renderla più efficace.
“Più l’approccio è personalizzato più la didattica a distanza funziona, perché si ha la percezione di essere in una relazione educativa simile a quella che si avrebbe in presenza” afferma.
“La didattica a distanza non è la scuola in presenza, ce lo dicono anche questi bambini e ragazzi. Ci dicono che gli manca il contatto e la relazione personale fatta di sguardi” prosegue.
“Sappiamo bene che le regole e i rigidi protocolli che ci siamo dati impongono una modalità del fare scuola che è molto diversa rispetto al passato, che comporta una distanza interpersonale che prima non c’era e che in qualche modo è un limite alla relazione educativa in senso proprio” aggiunge Ascani.
“E allora da questi bambini e ragazzi noi impariamo che nell’idea di educazione dobbiamo tenere l’elemento relazionale come centrale” conclude.