Disegno di Legge Lauree Abilitanti, Pittoni Contrario: Concentrarsi su TFA e PAS

Il senatore della Lega Pittoni parla del disegno di legge sulle lauree abilitanti.

Disegno di Legge Lauree Abilitanti

Il disegno di legge sui titoli universitari abilitanti, collegato alla manovra di finanza pubblica, approvato in prima lettura dalla Camera, che ha la finalità di semplificare le procedure per l’abilitazione all’esercizio di alcune professioni regolamentate, attribuendo all’esame di laurea effetto abilitante. Non si richiederà più, quindi, il superamento dell’esame di Stato, riducendo così i tempi di inserimento dei giovani laureati nel mercato del lavoro, fornendo una concreta risposta all’esigenza delle imprese e della pubblica amministrazione di disporre, in tempi rapidi, di personale qualificato in alcuni settori strategici” afferma.

Effetto abilitante che viene riconosciuto senza alcun arretramento sul piano della preparazione professionale. E’ infatti reso possibile assicurando specifici contenuti nei percorsi formativi universitari e garantendo il rispetto di adeguati standard qualitativi della prova abilitativa” aggiunge.

Vi è “l’esigenza che il Parlamento proceda con rapidità alla sua approvazione definitiva. La Commissione ne ha avviato l’esame lo scorso 3 agosto, con la mia illustrazione del provvedimento. E’ seguito lo scorso 14 settembre un ciclo di audizioni informali in sede di Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti del Gruppi parlamentari. E il giorno seguente si è conclusa la discussione generale. Sono poi stati presentati emendamenti e ordini del giorno, per la cui votazione siamo in attesa dei prescritti pareri” continua.

E veniamo alla provocazione sull’esclusione dal provvedimento dei professionisti dell’insegnamento scolastico. Ho definito le lauree abilitanti all’insegnamento di una materia specifica da masochisti” prosegue.

Complicherebbero infatti la vita agli atenei e a tutti gli studenti, compresi cioè quelli non interessati alla docenza, quando possono già contare su TFA e PAS, a seconda del livello di esperienza, in linea con la normativa europea. Si spinga su quelli. Altra cosa sono le lauree abilitanti all’esercizio di alcune professioni tecnico-scientifiche, che traggono origine dalla necessità di aggiornare il sistema di iscrizione agli ordini professionali: un numero limitato e nominativamente specificato di lauree, che oltretutto dovranno attuare una particolare curvatura per assicurare il raggiungimento in itinere dei requisiti considerati indispensabili per l’esercizio di una determinata professione“.

Poi precisa: “Cosa che non può riferirsi alla professione docente, cui si accede con la quasi totalità delle lauree magistrali previste dall’ordinamento accademico, sia per quanto attiene alle università che alle accademie di Belle Arti e ai conservatori. In pratica si dovrebbero rendere abilitanti all’esercizio della professione docente la totalità delle lauree esistenti e i diplomi di II° livello della accademie di Belle Arti, degli ISIA e dei Conservatori di musica. Operazione che snaturerebbe l’impianto scientifico-ordinamentale di tutti i corsi di laurea di II° livello“.

A meno che non si voglia riprendere la strada di prevedere per ogni corso accademico di laurea magistrale o comunque di II° livello, un corso “gemello” specificamente dedicato all’insegnamento: ma a parte i dubbi sulla sua validità scientifica, i costi sarebbero difficilmente sopportabili e la gestione dei doppi corsi in molti casi potrebbe rivelarsi materialmente impossibile, per carenza di strutture logistiche e personale” conclude.

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