Dramma a Roma, Trovata Impiccata in un Parco Giochi una Ragazza di 18 Anni: “Ha Usato i Denti per Legarsi Le Mani”

Perdere un figlio è sempre una tragedia a cui difficilmente la mente riesce a sopravvivere. Se poi il figlio si toglie la vita spontaneamente, affrontare la vita diventa ancora più arduo.

Impiccata in un Parco

Al parco di Galla Placidia, a Casalbertone (Roma), è stata ritrovata una ragazza di 18 anni senza vita. Se l’è tolta impiccandosi su una giostra. Il corpo senza vita è stato ritrovato alle 6.30 della mattina del 12 settembre.

I genitori hanno cercato disperatamente la loro figlia per tutta la notte, temendo l’amaro epilogo che si è poi verificato. La ragazza infatti non sarebbe nuova a tentativi di suicidio. Già ad aprile infatti la ragazza aveva provato a togliersi la vita, fallendo. Sul luogo erano state rinvenute alcune lettere indirizzate ai genitori.

Il padre e la madre, appena hanno visto la propria figlia tardare a rincasare, si sono subito allarmati proprio in virtù del suo precedente tentativo. La ragazza infine è stata ritrovata in un parco impiccata, con le mani legate.

Nonostante questo particolare, l’ipotesi del suicidio resta la più concreta: molti aspiranti suicidi infatti decidono di legarsi le mani per non cadere nella tentazione di liberarsi quando la morte sta per sopraggiungere. È stata comunque disposta l’autopsia per avere ulteriori chiarimenti.

Il presidente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia e l’adolescenza, Licia Ronzulli, chiede, anche alla luce di questo tragico episodio, di «alzare il livello di guardia sulla solitudine dei giovani». Quindi aggiunge: «Apprendere dell’ennesimo suicidio di un’adolescente mi ferisce a morte, come se quella ragazza fosse anche figlia mia. A questa età i ragazzi dovrebbero solo gioire. La ragazza suicida soffriva di crisi depressive da tempo e aveva già commesso tentativi di suicidio. Perché, dunque, non è stata assistita, aiutata, ascoltata da operatori competenti, o semplicemente, dalla sua famiglia?».

«L’emergenza è reale, lacerante, drammatica, che dovrebbe scuotere le coscienze di tutti noi, dalle istituzioni alla scuola alle famiglie, perché è evidente che l’attenzione al problema è troppo bassa, ai limiti della inconsistenza. Alziamo il livello di guardia o rischiamo di essere corresponsabili di queste tragedie annunciate».

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