Si percepisce una purezza estrema in Piero Floreno, l’uomo di 57 anni affetto da oltre dieci anni dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). Due mattine fa, gli è venuta l’idea di fare qualcosa per aiutare gli Ospedali, sempre più al collasso a causa dell’emergenza. Ha pensato di fare ciò che poteva fare di concreto: prestare il suo respiratore polmonare di riserva.
Così, attraverso il suo lettore oculare, ha comunicato la sua volontà alla moglie Antonella. “Ci ho pensato tutta la notte. Ma perché uno dei miei due ventilatori polmonari non lo diamo in prestito agli ospedali, che in questo momento ne hanno tanto, troppo bisogno? Visto che lo teniamo di riserva, può invece aiutare subito una persona colpita dal virus. E se l’emergenza finisce entro due o tre mesi, poi ce lo riportano”, ha detto alla sua compagna di vita.
La sua proposta ha inevitabilmente commosso particolarmente la moglie. Antonella, intervistata da La Stampa, ha raccontato: “Mio marito è questa cosa qui. Siamo insieme da quaranta anni ed è sempre stato così. Ma ieri mattina ha spiazzato anche me. Mi ha detto di voler donare il suo secondo ventilatore agli ospedali, per i malati di coronavirus“. Purtroppo, però, non è possibile. Le persone che soffrono di Sla devono per forza avere sempre a disposizione due ventilatori polmonari. Questo perché, nel caso uno non dovesse funzionare, ci sarebbe l’altro di ricambio.
Comunque, la proposta di Piero Floreno ha dato l’avvio a una raccolta fondi. La moglie Antonella ha infatti spiegato: “Molti vicini di casa si sono mossi oggi con una raccolta fondi, per provare ad acquistare un macchinario tutti insieme e donarlo. Ci hanno contattato anche da altre Regioni“.