L’Intervista di Maria Rita a Orizzonte Scuola: “Lascio L’Insegnamento, Sono a 1200 Km da Casa”

Maria Rita è una docente vincolata e ha raccontato la sua storia ad Orizzonte Scuola. Il suo lavoro la allontana dai suoi cari e vorrebbe che tutti conoscessero la sua situazione affinché si possano evitare storie come la sua in futuro. La burocrazia scolastica ha bisogno di essere modificata drasticamente, e quello che è successo a Maria Rita vi farà capire il perché.

Maria Rita a Orizzonte Scuola
fonte: orizzontescuola.it

LA STORIA DI MARIA RITA

La protagonista di questo articolo è una maestra che, dopo anni di studio e gavetta, ha finalmente ottenuto un’assunzione nel settembre del 2020. Qual è il problema? La scuola a lei affidata è a 1200km di distanza da casa sua, in Sicilia. Casa in cui abitano i figli ancora a suo carico, di cui uno con problemi gravi.

Il figlio minore, infatti, è stato preso in carico dal SERT a seguito di una decisione presa dal Tribunale dei Minori. Non può, dunque, stare vicino a lui in un periodo molto delicato, ossia nella rieducazione che sta portando avanti per guarire dai suoi disturbi di personalità e dalla tossicodipendenza. “Per tali problematiche avevo richiesto assegnazione temporanea in una sede più vicina al luogo dove mio figlio deve iniziare il suo percorso di riabilitazione.” Questa è la giustificazione della docente vincolata.

Maria Rita è reduce da una separazione netta dal marito, il quale ha perso in maniera definitiva l’affidamento dei figli. In Sicilia abita anche la madre malata di Maria Rita, che non può più contare sulle cure della figlia che ormai lavora in Lombardia.

IL VINCOLO DEL CONTRATTO

Il contratto a lei assegnato ha un vincolo di 3 anni (inizialmente erano 5) e non permette alcuna possibilità di spostamento a una regione più vicina alla propria famiglia. Maria Rita commenta oggi il suo contratto con queste parole:

“non credevo che uno stato democratico che dovrebbe pensare al benessere del cittadino e a tutelare il benessere economico e soprattutto quello psicofisico del lavoratore, con una legge assurda e azzarderei dittatoriale, costringesse la classe docente a partire dal 2020 a stare parecchi chilometri di distanza dalla propria residenza, dai propri affetti, gravando sul bilancio economico familiare e mettendo a serio rischio la salute a causa dei continui spostamenti che in un periodo di pandemia non sono per nulla opportuni.”

Per stare accanto alla famiglia, Maria Rita ha dovuto chiedere aspettativa rinunciando alla retribuzione. Si tratta di una situazione incredibilmente complicata, che potrebbe essere stata evitata se solo lo stato italiano prendesse in considerazione le singole necessità e situazioni di ogni docente, invece di trattarli come numeri in un immenso schema.

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