Lo Spettacolare Museo Archeologico di Reggio Calabria, il Più Grande della Magna Grecia

Il Museo archeologico di Reggio Calabria non ha pari quando si parla di tesori della Magna Grecia. Ospitato nell’edificio noto come Palazzo Piacentini, dal nome dell’architetto Marcello Piacentini, è stato realizzato tra il 1932 e il 1942, nell’area geografica del nostro Paese che fu anticamente colonizzata dai greci intorno all’ottavo secolo a.C. e di cui restano importanti testimonianze proprio in quello che è considerato uno dei centri espositivi più prestigiosi d’Italia. È secondo in Europa dopo quello di Berlino per l’arte antica.

museo archeologico di reggio calabria

Riaperto dopo sette anni di chiusura dove i lavori di restauro eseguiti hanno portato a presentare una galleria all’avanguardia e al passo con i tempi. “Abbiamo qui oltre 200 vetrine con migliaia di straordinari reperti e nel nostro percorso espositivo facciamo scoprire la grandezza della Calabria, regione tra le più importanti della Magna Grecia“, ha spiegato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino.

Tra le novità del nuovo progetto firmato da Paolo Desideri, che ha curato le operazioni di restauro, è il nuovo cortile interno, coperto da un lucernario, e soprattutto la terrazza, da cui si può ammirare il panorama dello Stretto di Messina. Intatta è rimasta nel tempo la straordinaria varietà di reperti che qui sono esposti, a testimonianza del grande sviluppo delle colonie greche dell’Italia Meridionale.

Tra i reperti più famosi e conosciuti, oltre ai bronzi di Riace, che si trovano all’interno della sezione di archeologia subacquea, qui sono conservati il Kouros di Rhegion, una splendida statua in marmo bianco di Paros del VI a.C, tra i maggiori esempi di scultura in marmo del periodo arcaico, la misteriosa testa del filosofo di Porticello, il gruppo di statue dei Dioscuri, le collezioni preistoriche e protostoriche provenienti da varie zone della regione tra cui Torre Salao, Scalea, Praia a Mare e Locri, tutti risalenti all’età del ferro e del bronzo, oltre ai reperti paleolitici provenienti dalla Grotta del Romito e monete greche e romane. Inoltre il museo conserva l’origine della parola Italia.

Da calabrese far parte di questo museo importante mi riempie di responsabilità” ha concluso il direttore, sottolineando quanto sia importante far riscoprire la grandezza di una regione, tra le più ricche di storia dell’Italia.

Impossibile non visitare questo Museo anche in questi giorni che offrono l’ingresso gratuito a tutti i Musei d’Italia.

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