Sta diventando più chiaro il caso di Aurora Grazini, la ragazza di 16 anni morta qualche giorno fa dopo essere stata dimessa dall’ospedale in provincia di Viterbo.
Secondo le prime ricostruzioni, la 16enne stava male da una ventina di giorni. Venerdì scorso, però, si è sentita peggio rispetto al solito e, allora, i genitori hanno chiamato l’ambulanza. Arrivata in codice verde all’Ospedale di Belcolle, Aurora Grazini è stata sottoposta ad alcuni accertamenti clinici. Tuttavia, il medico che si è occupato del caso ha escluso qualsiasi ipotesi, sostenendo che il tutto fosse dovuto a problemi psicologici. Così, le ha prescritto un percorso psichiatrico associato a l’En, una benzodiazepina che ha funzioni ansiolitiche. La ragazza è stata dunque dimessa, ma aveva delle difficoltà respiratorie.
“Aurora e Anna Maria (la madre, ndr.) escono per aspettare il padre. Aurora appoggia il capo sulla spalla della mamma, non si regge in piedi. In macchina è seduta dietro. Però, siccome respira male, la fanno passare davanti. A casa non vuole stare sola. Si mette sul divano, la mamma prepara da mangiare, poi la mette a dormire nel letto insieme a lei. La veglia per tutta la notte, ma verso l’alba chiama il marito, che in quel momento era in bagno“, ha raccontato il nonno. Aurora Grazini non respirava più. Sulla sua morte, hanno iniziato a indagare la Procura di Viterbo e i carabinieri locali.
Nelle ultime ore, però, c’è stata la svolta. Il medico del pronto soccorso che si è occupato della 16enne è indagato per omicidio colposo. Nella nota diffusa dalla Procura e dai Carabinieri, si legge: “Nell’ambito delle attività investigative relative al decesso della giovane Aurora Grazini avvenuto nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 febbraio, è stato notificato un avviso di garanzia a un medico dell’Ospedale di Belcolle al fine di poter effettuare, con le tutele della legge, tutti gli accertamenti necessari“.
