Lo scorso febbraio la 29enne Jessica Cipolla, residente in Belgio, fu accoltellata a morte dal suo compagno Abdessattar Hamdi, un tunisino di 38 anni. Ad assistere telefonicamente all’omicidio fu il padre di Jessica, Vincenzo Cipolla, a cui la ragazza si era rivolta per chiedere aiuto quando il compagno era tornato a casa ubriaco.
Vincenzo sentì le grida della figlia farsi sempre più lontane, fino a quando Hamdi prese il telefono e gli disse: “Ora vieni a salvare tua figlia, se ci riesci”. L’omicida poi scappò con l’auto della vittima, portando con sé il figlio di 14 anni.
Il ragazzino venne lasciato a Marsiglia dai nonni, e l’uomo proseguì la sua fuga. Forse ora è in Italia e cerca di raggiungere la Tunisia, paese in cui è comunque ricercato. Vincenzo Cipolla, intanto, offre una ricompensa a chi lo avvista: “È un uomo pericoloso, se lo vedete segnalatelo alla polizia vi prego“, ricevendo per questo minacce di morte da parte di alcuni integralisti islamici.
Dopo la perdita di sua figlia, Vincenzo ha creato una fondazione a lei dedicata per aiutare tutte quelle donne vittime della violenza maschile.