Nella giornata del 6 marzo, a San Giorgio a Cremano (Napoli), sono stati arrestati tre ragazzi con l’accusa di violenza sessuale di gruppo; si tratta di Alessandro Sbrescia (18 anni), Raffaele Borrelli (19 anni) e Antonio Cozzolino (19 anni). La violenza è stata messa in atto dai tre stupratori nel pomeriggio del 5 marzo presso la stazione della Circumvesuviana di San Giorgio nei confronti di una ragazza di 24 anni di Portici.
Al momento, come da prassi, i tre si trovano in isolamento nella casa circondariale di Poggioreale e nell’istituto penitenziario di Secondigliano. L’interrogatorio da parte del giudice per le indagini preliminari è previsto per oggi. Il racconto della ragazza ai pubblici ministeri Cristina Curatoli e Salvatore Prisco e al procuratore aggiunto Raffaello Falcone, specializzato in questo tipo di reati, è agghiacciante.
La ragazza, pur volendo, non sarebbe riuscita a difendersi con la forza, essendo “fragile, delicata“. Purtroppo già da febbraio era stata già presa nel mirino dei tre; in quell’occasione però era in compagnia di un’amica ed è riuscita a divincolarsi. Allora non aveva però sporto denuncia, ma ad oggi l’amica che era con lei in quell’occasione potrebbe comunque essere una testimone importante, dichiarando che i tre avevano già tentato di mettere in atto la violenza settimane prima.
Per fare in modo che le difese da parte della ragazza si abbassassero, stavolta i tre ragazzi hanno interpretato la parte degli “amici“, invitandola a fumare un po’ di hashish, riportandola in questo modo nell’ascensore in cui ha poi subito la violenza. Lì infatti la ragazza è stata stuprata a turno, mentre le porte dell’ascensore si aprivano e chiudevano. Nel frattempo però una telecamera registrava tutto, compreso le facce degli stupratori, che il giorno successivo si sono tagliati la barba.
Attraverso le immagini della telecamera e la testimonianza del ragazzo che in buona fede aveva presentato alla ragazza i suoi stupratori qualche settimana prima, si è giunti all’identificazione dei tre. Intanto ora sono tante, forse troppe le domande che girano attorno a questi avvenimenti, a dichiarazioni improprie ed in particolare alla sicurezza nella stazione più insicura della Circum in provincia di Napoli. Domande che vanno dal chiedersi se la violenza si poteva evitare con una prima denuncia già nell’occasione di febbraio, o magari con la presenza di una guardiania nella stazione, o perchè no con una bonifica perdiodica dai balordi che frequentano la zona.
Sicuramente tutte queste domande non possono cancellare nella giovane fragile donna il peso di una violenza. Ora si può solo aspettare che la giustizia si faccia carico degli arrestati.