Riparte La Vita di Manuel Bortuzzo, Oggi Inizia La Riabilitazione ed Entra in Piscina: “L’Acqua È La Mia Vita”

Ricordiamo tutti il caso di Manuel Bortuzzo, la promessa del nuoto italiano che poco più di un mese fa si è trovato sulla traiettoria di uno sparo, vittima innocente di una vendetta per qualche parola di troppo. Ed ora una nuova sfida lo attende: già da oggi potrebbe rientrare in vasca per la riabilitazione nell’istituto Santa Lucia dove sta continuando la sua degenza uscito dall’ospedale.

Vita di Manuel Bortuzzo

Quel maledetto proiettile gli aveva lesionato irrimediabilmente il midollo spinale, ma per riconquistare la sua libertà Manuel intende tentare il tutto per tutto. E così è pronto a gettarsi di nuovo in acqua per affrontare una nuova gara con se stesso. Manuel ha una certezza: “L’acqua è la mia vita“; e suo padre Franco Bortuzzo lo sa bene, infatti a Il Messaggero dice: “Se gli togli le gambe e gli togli pure l’acqua, allora è finita. La piscina è il suo mondo, abbiamo scelto la clinica Santa Lucia proprio perché c’è una vasca di 25 metri, per lui è troppo importante tornare a nuotare“.

E parla della forza d’animo del ragazzo, nonostante la sua vita sia radicalmente cambiata e non possa più sperare in un podio olimpico: “Lui ce la sta mettendo tutta, quello che le persone fanno in un mese Manuel è riuscito a farlo in una settimana. Affronta la terapia con tenacia, vuole uscirne al più presto“. Oggi come anche quella sera il pensiero di Manuel non va ai due pregiudicati che hanno sparato, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, ma alla sua ragazza Martina.

Quella sera, mentre era a terra ferito le disse “ti amo“; e così oggi parla di quel momento su Instagram: “Tra poche ore sarà un mese esatto dall’accaduto. Ciò che voglio ricordare è quell’attimo in cui sono caduto a terra, un attimo prima di non ricordare più nulla, quel momento in cui cercavo di pensare a tutte le cose che non sono riuscito a fare nella mia vita. Ma non ci riuscivo. Il mio unico pensiero era “ora o mai più, lo deve sapere”. Ed è li a terra che ho preso il suo viso nelle mie mani e le ho detto per la prima volta “ti amo”. Per me il 3 febbraio è stato questo“.

Non potrà salire sul podio olimpico, ma è e rimarrà un grande campione di vita.

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