Nelle ultime settimane sono successe alcune cose, nel mondo scolastico, che risultano essere veramente sgradevoli. Ogni atto maleducato, violento, ignorante altro non sono che gesti che tendono a far sprofondare ulteriormente la considerazione sociale che ha la scuola e l’istruzione in generale.
Un’insegnante viene presa a sputi in faccia perché fa notare ad una madre che quello è l’ennesimo ritardo. Una docente che si premura di controllare un alunno oltre il suo orario riceve uno sputo. Potrete rileggere queste parole quante volte volete: sembrerà sempre tutto surreale.
Una docente, durante una lezione, viene presa a sediate con la complicità del buio. Una scena che ricorda molto Full Metal Jacket e l’aggressione con gli asciugamani pieni di saponette. L’unica differenza è che quello è un film di guerra, questa invece è la realtà in una scuola italiana.
Un gesto come lo sputo rappresenta tutto il disprezzo che si ha per una persona. Sputare ad un docente quindi assume la connotazione di disprezzo verso un’intera categoria: ti sputo in faccia perché conti meno di niente.
Dei ragazzi che picchiano una docente in maniera meschina e vigliacca altro non sono che il frutto di questo continuo sminuimento dei docenti: possiamo fare di te ciò che vogliamo perché, in fin dei conti, sei solo un’insegnante.
La piega che si va assumendo quindi è drammatica, un continuo susseguirsi di ignoranza e violenza atta a logorare sempre più una categoria che subisce soprusi da ogni fronte. Eppure sempre più ragazzi sognano un domani di insegnare. Forse perché hanno il desiderio di cambiare le cose? Chi lo sa, ma a me piace pensare che sia così.
Detto ciò, penso sia necessario attuare un faticoso lavoro atto a ripristinare la dignità dei docenti: solo ristabilendo il loro status sociale possiamo pensare di riavere degli insegnanti che non tremino di paura ogniqualvolta entrino nella loro classe.