Lo psicopedagogista Stefano Rossi riflette sulla figura dello psicologo a scuola.

Durante una diretta su Orizzonte Scuola Tv, afferma: “Mi piacerebbe lanciare una proposta: perchè in tutti i progetti in cui si lavora sui minori a rischio c’è sempre una figura, uno psicoterapeuta che è lì per il lavoro per i ragazzi ma anche per gli insegnanti, e a scuola no? Secondo me per legge dovrebbe esserci uno psicologo scolastico o un pedagogista che ascolti le emozioni di cui si fanno carico gli insegnanti“
“L’insegnante si trova di fronte paura, ansia, dolore, senso di inadeguatezza, voglia di fuggire, fatica. Sono tutte emozioni che logorano. Facciamo quello che possiamo fra di noi e lavoriamo insieme” aggiunge.
“Non è possibile che alla prima ora c’è l’insegnante che sbatte le manate sulla cattedra. La seconda ora c’è quello permissivo che dice: fai quello che vuoi e lasciami sopravvivere. E alla terza c’è l’insegnante ematico che raccoglie i cocci” prosegue.
“Dobbiamo creare una cultura con cui leggere il problema nella stessa via. Quindi servirebbero degli sportelli psicologici proprio per gli insegnanti, per raccogliere le loro emozioni” spiega.
“Dobbiamo comprendere se la scuola vuole seguire il principio della performance, in cui dobbiamo funzionare invece che esistere, oppure se la scuola contro la performance, vuole prendersi cura non del funzionamento ma delle emozioni. Anche quelle degli insegnanti. Serve la scuola dell’empatia e dell’amore” conclude.