Lo scrittore e insegnante Enrico Galiano commenta la petizione degli studenti che non vogliono più prove scritte alla Maturità.

“Questa petizione, mentre sto scrivendo, ha raggiunto quasi 40.000 firme. Il problema non è tanto la richiesta in sé, ma il fatto che è scritta proprio male” scrive su Il Libraio.
“Innanzitutto l’incipit: quel refuso lì in bella mostra: “studendi”. Va bene, appunto un refuso. Ma denota sciatteria, fretta, poca cura. E si stavano rivolgendo al Ministro dell’Istruzione” continua.
“Poi. Osservate la punteggiatura: non si dovrebbe arrivare in quinta superiore e usarla così, con le virgole al posto dei due punti, virgola fra soggetto e verbo, più altre scelte che rendono farraginosa la lettura. Ancora. Quel lessico in certi punti così burocratese e affettato, quel “fruttuoso” ripetuto due volte in poche righe, di nuovo segno di sciatteria o, peggio, di povertà di vocabolario” prosegue.
“E infine. Quel “sicuri di un positivo riscontro”, quanto mai fuori luogo quando si “chiede” qualcosa. Un riscontro si può chiedere – anzi anche esigere in certi casi – essere sicuri di un riscontro positivo no” conclude.