Il ritorno alla didattica in presenza ha scatenato un meccanismo di “recupero delle valutazioni” che sta mettendo a dura prova gli studenti, tartassati da verifiche e interrogazioni. La rappresentante di classe di un liceo di Bologna ha deciso di illustrare la situazione di disagio alla professoressa.
La lettera è stata pubblicata da “La Repubblica“: “Buongiorno professoressa, le volevo dire a nome di tutta la mia classe che è emersa una situazione di stress e ansia generali: a partire dal momento in cui siamo tornati in presenza al 70% i prof hanno iniziato a caricarci di verifiche e interrogazioni come se nel periodo di Dad non avessimo lavorato“.
“Comprendiamo che sia il famoso ‘ultimo sforzo’ ,ma così ci sentiamo molto in difficoltà, anche perché in questo periodo si dovrebbe dare la possibilità di recuperare le insufficienze e concentrando così tante verifiche negli stessi periodi non solo chi aveva l’insufficienza non riesce a recuperare, ma anche chi in quella materia se la cavava rischia alla fine di avere il debito” continua.
“I professori devono considerare il fatto che ormai è da marzo 2020 che viviamo questa situazione di continue incertezze accentuata ancora di più dal fatto che l’anno scorso, quando c’è stato il primo lockdown, noi eravamo al primo anno di liceo e quindi siamo stati maggiormente ‘scossi” conclude.