L’omicidio del giovane musicista a Napoli ha radici profonde nel degrado e nell’abbandono che hanno colpito la città per molti anni. Questa opinione è stata espressa da Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, in un’intervista a La Repubblica.

Per affrontare questa difficile situazione, Gratteri sostiene che sia necessario aumentare il numero di educatori e insegnanti disponibili per aiutare i giovani. Egli sottolinea l’importanza di una scuola a tempo pieno e critica la mancanza di investimenti nell’istruzione e negli asili. Secondo Gratteri, spesso vengono stanziati fondi per eventi e feste locali, mentre le necessità fondamentali rimangono trascurate.
Il procuratore ritiene che anche se arrivassero ulteriori agenti di polizia e finanzieri a Napoli, non sarebbe la soluzione definitiva al problema. Egli crede che l’omicidio del giovane musicista sia il risultato di una serie di fattori concomitanti e che non esista una singola cura o soluzione. Questi problemi hanno radici profonde e vengono da lontano.
Gratteri sottolinea che negli ultimi decenni c’è stato un declino significativo della morale e dell’etica nella cultura occidentale, soprattutto nelle grandi città. Egli attribuisce parte di questa tendenza alle famiglie, affermando che alcuni genitori hanno abbandonato i loro figli in modo sistematico. Sia che si tratti di famiglie “normali” che hanno lasciato i loro figli davanti a Internet o di famiglie di delinquenti, la situazione è preoccupante.
In conclusione, Gratteri evidenzia la complessità dei problemi che affliggono la società e la necessità di affrontarli con un approccio multifattoriale, includendo un maggiore impegno nell’istruzione e nella formazione dei giovani, oltre a un’attenzione alla crescita morale ed etica nella società contemporanea.