Gli studenti risentono delle vacanze troppo lunghe. E’ quanto emerge da un articolo di The Economist, che afferma che gli studenti di tutto il mondo dimenticano d’estate molto di quello che hanno appreso a scuola in inverno.
Non è solo questo ad essere dannoso, però. Gli studenti poveri risultano penalizzati rispetto a quelli ricchi, che in estate possono permettersi corsi estivi anche molto costosi. Gli insegnanti naturalmente sono i primi ad essere toccati dalla problematica di allungare l’anno scolastico e potrebbero accettare di lavorare di più solo se fossero ben pagati.
C’è poi da considerare che tutta l’organizzazione dell’anno scolastico andrebbe modificata, soprattutto la parte relativa agli esami di fine anno. Accorciare le vacanze estive e distribuirle durante l’anno, d’altra parte, modificherebbe lo stile di vita di tutto il Paese, cosa difficilissima da attuare.
Un’altra conseguenza da non trascurare è quella che mostra come gli studenti dei Paesi ricchi con vacanze ridotte, come la Corea del Sud, hanno i voti migliori nei test PISA, ma anche gravi problemi di salute mentale. E se alcuni Paesi hanno intenzione di incrementare i fondi per corsi estivi e pasti, c’è chi non è d’accordo che gli studenti debbano restare più tempo chiusi in classe, anziché giocare all’aria aperta.