Tra tutti i professionisti che stanno dando il loro contributo in questi giorni di emergenza nazionale, ci sono anche i Vigili del Fuoco. Instancabili, continuano a lavorare, ma con dei rischi notevoli. Infatti, ancora oggi nessuno ha dato loro le mascherine protettive con cui difendersi da eventuali contagi.
Come se ciò non bastasse, i Vigili del Fuoco sono costretti, esattamente come i medici e gli infermieri, a fare turni (pure) da ventiquattro ore. A riguardo, una delle recenti disposizioni ministeriali, la cui validità riguarda tutto il territorio nazionale, ha stabilito ogni vigile, appena entra in caserma, deve rimanerci per ventiquattro ore. In questo modo, si riduce il proprio turno da due a uno solo al giorno e, soprattutto, si evitano i contatti tra le persone.
Nello specifico, Alessandro Lupo, il segretario nazionale del sindacato UIL PA Vigili del Fuoco, ha spiegato: “Dall’apertura di una porta quando si deve soccorrere una persona, al trasferimento dei pazienti in un altro ospedale quando mancano i mezzi, in un’emergenza così drammatica stiamo dando ogni tipo di supporto necessario alla principale attività istituzionale, ovvero la sanità“.
Alessandro Lupo ha chiarito anche la situazione relativa all’assenza di mascherine: “In alcuni comandi non ce n’è nessuna. Non più tardi di ieri, abbiamo diffuso un comunicato sull’assenza di mascherine. Però, non è il momento delle lamentele. Anche se la certezza dell’incolumità individuale, al momento, non ce l’abbiamo. Nel mio comando, stiamo usando quelle poche che avevamo già in dotazione“.
È proprio per questo motivo che tutti i sindacati del Vigili del Fuoco si sono riuniti per diffondere un semplice messaggio: “Restate a casa. Proteggete anche noi Vigili del Fuoco“.