Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, si esprime in merito alla situazione dell’istruzione italiana facendo riferimento al report Invalsi.
“Siamo di fronte ad una emergenza educativa senza precedenti: la ferita rischia di segnare a vita questa generazione per molti anni, se non per la vita” dichiara.
Con un intervento su La Repubblica commenta anche l’utilizzo della Dad, che “è stato un sostituto modesto della didattica in presenza: non a caso le superiori, che hanno utilizzato l’online” di più “hanno sofferto maggiormente“.
“Nel lockdown della primavera del 2020, la Dad non aveva alternative; ma nei mesi successivi il Governo ha invece trascurato le altre strade, adottate nel resto d’Europa, per garantire l’insegnamento in presenza, con sufficiente sicurezza” continua.
“I docenti si sono limitati a riproporre online il metodo d’insegnamento tradizionale: lezione frontale, compiti e verifiche. La didattica digitale può essere efficace a condizione che gli studenti non siano soggetti passivi davanti ad un video” prosegue.
“La pandemia semmai, ha messo ancora più in luce che le competenze didattiche di troppi docenti si fermano a un’unica modalità – la vecchia – e sono perciò inadeguate. La sola conoscenza della materia non basta più: al centro va messa la capacità di insegnare” specifica.
Gavosto conclude che “formazione e aggiornamento all’innovazione didattica devono diventare un obbligo per tutti con continue verifiche della qualità raggiunta“.
Siete solo capaci di sparare sentenze su persone che nel giro di una settimana si sono dovute organizzare per non far cadere un sistema già fragile da tempo.