A Il Riformista interviene Laura Biancato, dirigente dell’ITET Einaudi di Bassano del Grappa, una scuola molto rispettata per le sue idee innovative. Con oltre 29 anni di esperienza nella gestione scolastica, Laura Biancato ci offre un’analisi approfondita sulla situazione attuale dell’innovazione nelle scuole italiane.
Secondo Biancato, nonostante ci sia stato un aumento sostanziale dei finanziamenti per migliorare le aule di apprendimento negli ultimi due anni, c’è ancora molta resistenza da parte dei docenti verso l’adozione di nuovi metodi didattici. Anche se la sua scuola ha istruito 1500 insegnanti sull’uso della tecnologia in classe grazie ai finanziamenti del PNRR, c’è ancora un divario tra coloro che si aggiornano costantemente e chi è rimasto indietro.
La dirigente scolastica sostiene che la vera innovazione dovrebbe iniziare alla base, con le scuole stesse che decidono come cambiare. Secondo Biancato, i finanziamenti dovrebbero essere assegnati in base a progetti personalizzati che rispecchino le esigenze specifiche delle singole scuole e della loro comunità, invece di seguire rigide direttive dall’alto. Secondo lei, questo divario è causato dalla mancanza di fiducia nei dirigenti scolastici e nella loro capacità di gestire le proprie necessità.
Un altro aspetto importante discusso da Biancato riguarda i metodi di valutazione. Per la dirigente, non si può ignorare il legame tra innovazione didattica e valutazione. La sua scuola ha sperimentato nuovi approcci alla valutazione, come la valutazione formativa, che si differenzia dalla valutazione tradizionale “sommativa”. Questo nuovo approccio prevede l’eliminazione dei voti inferiori a 3, la spiegazione di ogni voto e l’adattamento dell’insegnamento alle esigenze individuali degli studenti.
L’obiettivo, secondo Biancato, è concentrarsi sulla crescita delle giovani generazioni, riducendo lo stress e creando una connessione tra l’innovazione didattica e le modalità di valutazione.
