Il fenomeno che sta spopolando su TikTok, attirando milioni di visualizzazioni e dividendo l’opinione pubblica, riguarda uno scherzo studentesco che sta diventando virale. In questo divertente siparietto, gli studenti simulano una rissa prima di sorprendere l’insegnante con coriandoli e applausi, esprimendo così gratitudine per il loro lavoro.
Il video è stato condiviso da una studentessa della scuola 123 di Tbilisi, in Georgia, e fa parte di un nuovo trend sociale in cui gli studenti esprimono gratitudine ai loro insegnanti.
Mentre molti vedono questa pratica come un modo positivo per apprezzare l’impegno degli insegnanti e rinforzare i legami umani, ci sono anche preoccupazioni riguardo alle implicazioni di tali azioni.
Il comico Luca Bizzarri, noto conduttore del podcast “Non hanno un amico”, ha espresso il suo dissenso nei confronti di questo fenomeno. Bizzarri critica la natura di questa tendenza, sottolineando che potrebbe portare a un’apparente uguaglianza tra studenti e insegnanti, mettendo a rischio l’autorità e il rispetto che dovrebbero caratterizzare il rapporto educativo. L’accento viene posto sull’importanza della gerarchia nell’educazione e sul rischio di creare un’atmosfera di “anarchia pedagogica”.
Secondo Bizzarri, la mancanza di una gerarchia definita potrebbe comportare comportamenti che, pur sembrando positivi, potrebbero avere conseguenze negative nel lungo termine. Il comico solleva domande cruciali: dovrebbe l’insegnante essere considerato un amico? Esiste un confine tra familiarità e rispetto che non dovrebbe essere superato? Questi interrogativi aprono un dibattito più ampio sul ruolo degli insegnanti e su come la società percepisce e interagisce con le figure educative.
La discussione sollevata da Bizzarri è particolarmente rilevante in un’epoca in cui i social media influenzano profondamente i comportamenti giovanili. Il rischio, secondo il comico, è che la rimozione delle barriere rispettose possa erodere l’autorità degli insegnanti e ridurre l’efficacia dell’educazione nel lungo termine.
