Con L’Utilizzo di Voti Numerici Umilianti Come 2-, 2+, 2 e Mezzo e 3 Non si Può Pretendere di Alzare La Motivazione degli Studenti

Anche quest’anno, in vista del ritorno a scuola, si sta discutendo dei voti, della valutazione, dei giudizi e di come vengono percepiti. Il pedagogista Daniele Novara, in un post su Facebook del 2 settembre, ha affrontato questo tema, esprimendo preoccupazioni riguardo alle pressioni dei genitori sui propri figli, che spesso li spingono a ottenere buoni voti solo per compiacere i genitori o per competere con i compagni.

Novara ha sottolineato la necessità di rivedere i sistemi di valutazione scolastica, specialmente alle scuole superiori, dove sono ancora utilizzati voti numerici che possono umiliare gli studenti, soprattutto quelli più fragili. Ha criticato l’uso di voti come 2-, 2+, o 2 e mezzo, considerandoli sconvolgenti, e ha messo in discussione il vecchio approccio delle scuole, che a suo parere è antiquato.

In risposta a queste problematiche, molti istituti stanno cercando di adottare nuovi metodi di valutazione per introdurre un po’ di buon senso. Due anni fa, ad esempio, nella scuola primaria sono stati sostituiti i voti numerici da 0 a 10 con quattro modalità di valutazione narrativa. Questo cambiamento ha permesso di allontanarsi dalla rigidità dei numeri che spesso portavano gli studenti a considerare la scuola come una competizione.

Novara ha evidenziato che questa competizione tra studenti può avere conseguenze negative, con genitori che si vantano dei successi dei loro figli e altri che si lamentano dei loro insuccessi. Questo sistema trasforma la scuola in una sorta di gara per superare i compagni, anziché un’opportunità per migliorare se stessi.

Secondo dei sondaggi effettuati a riguardo, dai risultati emerge che il dibattito sulla sostituzione dei voti numerici con giudizi descrittivi alla scuola secondaria è divisivo. Nel sondaggio, a cui hanno partecipato mille lettori, due docenti su tre si sono dichiarati contrari, mentre otto studenti su dieci si sono espressi a favore del cambiamento.

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