Corsini: “La Valutazione Dominata dal Voto È Inaffidabile. Tende a Produrre Dispersione Scolastica”

Recentemente, Cristiano Corsini, pedagogista presso l’Università di Roma 3, ha sollevato una questione importante in merito alla valutazione degli studenti nelle scuole italiane. In un’intervista su Vita.it, Corsini ha affermato che non esiste alcuna legge che obblighi i docenti a assegnare un voto ad ogni risposta o esercizio degli studenti durante il processo di apprendimento. Secondo la legge italiana, l’unico voto obbligatorio è quello assegnato nella valutazione periodica e finale, ovvero sulle schede di fine periodo, come trimestri o quadrimestri, e alla fine dell’anno scolastico.

Corsini ha sottolineato che la percezione comune secondo cui i docenti sono tenuti a dare voti per ogni singola attività in itinere è errata e basata su un fraintendimento della normativa. La vera obbligazione in itinere riguarda la valutazione informativa, tempestiva, partecipata e finalizzata al miglioramento dell’apprendimento degli studenti.

Inoltre, il pedagogista ha affermato che ogni scuola può fornire indicazioni generali, ma non può imporre ai docenti l’assegnazione di voti specifici per determinate attività. Inoltre, i docenti non necessitano di autorizzazioni da parte dei dirigenti o colleghi per utilizzare strategie didattiche coerenti con la normativa.

Corsini ha anche commentato la proposta della sottosegretaria dell’Istruzione, Barbara Frassinetti, di reintrodurre i voti numerici nelle scuole primarie. Secondo Corsini, la percezione di un fallimento del cambiamento verso una scuola senza voti non è supportata da evidenze concrete. Le scuole hanno adottato con successo nuovi metodi di valutazione, migliorando la qualità dell’istruzione e l’esperienza degli studenti.

Il pedagogista ha invitato a considerare attentamente la decisione di reintrodurre i voti numerici nelle scuole primarie, sottolineando che il cambiamento verso una valutazione più informativa e centrata sull’apprendimento è stato sostenuto da molti docenti e ha migliorato la qualità dell’istruzione. L’abbandono dei voti numerici non può essere giudicato come un fallimento senza prove concrete a sostegno di tale affermazione.

E conclude: “La valutazione dominata dal voto tende a essere inaffidabile, poco chiara, iniqua e inefficace. Tende a produrre dispersione e a riprodurre le disuguaglianze di partenza. Se la valutazione incentrata sui voti funzionasse noi non staremmo qui a discutere di un altro genere di valutazione. Nel corso degli anni abbiamo imparato che invece la valutazione in itinere che funziona non si basa su voti ma su concrete indicazioni per migliorare le attività usando l’errore come risorsa e non come penalizzazione“

Diventa un autore di MenteDidattica e pubblica i tuoi articoli!

Gli insegnanti che inviano la propria richiesta, una volta accettati, potranno pubblicare articoli su tematiche scolastiche preferite.