La diffusione degli smartphone nella società moderna ha portato ad alcune preoccupazioni legate all’uso improprio delle nuove tecnologie, soprattutto tra i giovani.
In un’intervista recente al quotidiano Il Messaggero, il dottor Paolo Crepet mette in evidenza il ruolo chiave dei genitori nella supervisione dell’attività online dei loro figli, oltre all’importanza dell’educazione scolastica per un utilizzo consapevole del web.
Crepet sottolinea che la principale responsabilità ricade sui genitori, spesso sottostimando l’importanza di controllare come i loro figli utilizzino gli smartphone. Le occupazioni quotidiane non dovrebbero impedire una verifica serale delle attività online dei ragazzi durante la giornata.
Inoltre, c’è una mancanza di consapevolezza dei rischi associati ai social network e alle chat online, con molti adulti incapaci di riconoscerli o comprenderne la portata. Questo contribuisce all’uso improprio delle piattaforme digitali, soprattutto tra i giovani.
La scuola può svolgere un ruolo fondamentale nell’educare gli adolescenti all’uso responsabile delle tecnologie. Crepet suggerisce di vietare l’uso dei cellulari a scuola fino a una certa età, come i 14 anni, sottolineando la necessità di legiferare su questa questione per garantire una regola uniforme.
Secondo lo psichiatra, questa questione richiede una regolamentazione normativa per controllare l’accesso e l’uso delle piattaforme digitali, in particolare dei social network. Questo potrebbe comportare il blocco dei profili social fino a una certa età o azioni più incisive da parte delle autorità competenti, come la polizia postale.