Il famoso psichiatra Paolo Crepet ha parlato a Trentotoday del suo spettacolo chiamato “Prendetevi la luna”, che si è tenuto all’auditorium Santa Chiara l’8 ottobre.
Crepet, un uomo di molte abilità, ha definito il suo spettacolo come un “talk teatrale” e ha condiviso il suo desiderio di nutrire la sete di parole e pensieri, specialmente tra i giovani. “I giovani cercano un’eresia in un mondo codificato,” ha detto, “e non posso fare altro che dir loro di essere ambiziosi e di cercare la loro unicità.”
Il titolo, “Prendetevi la luna,” ha suscitato domande sul suo significato. Crepet ha spiegato: “Che cosa si vuole prendere, le scarpe dall’armadio? O abbiamo ambizioni o siamo morti; questo è il senso del titolo.”
Rivolgendosi ai giovani di oggi, Crepet ha espresso preoccupazione per la loro futura genitorialità. “Secondo me, molti di loro potrebbero non diventare genitori perché non vedono un futuro chiaro,” ha detto, “alcuni potrebbero emigrare altrove.”
Inoltre, Crepet ha discusso della maturità dei genitori dei giovani di oggi, definendoli “molto immaturi.” Ha notato con disappunto che in Trentino sono stati registrati casi di ricorsi legali contro le bocciature scolastiche, sottolineando che questa tendenza danneggia la nuova generazione.
Il tema della violenza giovanile è stato anche affrontato, con Crepet commentando un incidente in cui un autista del bus ha messo le mani al collo ad un ragazzo coinvolto in atti di bullismo. Ha enfatizzato l’importanza del rispetto reciproco e ha condannato la violenza come “legge della giungla.”
Quando gli è stato chiesto cosa le persone dicono alla fine del suo spettacolo, Crepet ha risposto con una parola: “Di tenere botta.”
Infine, quando gli è stato chiesto a chi consiglierebbe “Prendetevi la luna”, Crepet ha affermato che ogni persona ha motivi diversi per vederlo, ma spera che sia soprattutto una fonte di ispirazione per i giovani. “I ragazzi,” ha detto, “saranno più inclini a cercare la luna se vedono anche gli adulti farlo.”