DSA: cosa e quali sono?

Che cos’è un DSA?

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Con l’acronimo DSA si intendono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento che non indicano però un ritardo mentale o qualcosa di più grave come potrebbero apparire ad un primo sguardo. Si tratta infatti di un diverso funzionamento del cervello che comincia a mostrarsi durante i primi anni della scuola, soprattutto quando si apprende come leggere, scrivere e fare di conto, ed è innato.

Oltre ad essere innato dura poi per tutto l’arco della vita, ma con questo non significa che chi ne è affetto dovrà lasciar perdere gli studi oppure aspirare ad avere un buon lavoro nel futuro dato che, “semplicemente”, il suo cervello impiegherà più energie nella risoluzione di determinati compiti.

Anzi, anche se non si può proprio “guarire”, è comunque essere allo stesso livello degli altri alunni con degli interventi e delle modalità specifiche. E, sempre a proposito di alunni, va ricordato che le stime parlino della presenza di almeno uno studente con DSA all’interno della classe (dalle elementari in poi se non prima).

Diciamo quindi che non devono “necessariamente” studiare di più, semmai devono farlo tenendo conto di tali disturbi. Inoltre, se ci dovessero essere delle difficoltà a casa, ricordate che ci sono anche delle figure come i tutor compiti dsa.

I DSA si dividono infine in cinque tipi, per alcuni sono quattro visto che due vengono raggruppati in uno solo, e sono dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia e disprassia. Andiamo dunque ad analizzarli brevemente!

Dislessia

Con il termine dislessia si intende dunque quella difficoltà per la quale un bambino, all’inizio dell’età scolare, ha delle difficoltà a leggere un testo, non riesce a riconoscere bene le lettere dell’alfabeto e, in generale, vi è una difficoltà a collegare suoni e segni grafici rendendo tale operazione non “automatica”.

In sostanza è come se le lettere e le parole si confondessero davanti ai suoi occhi, ma questo non impedisce altre funzioni o il successo scolastico o personale.

Basti pensare a chi ha utilizzato la dislessia per rivoluzionare il mondo scientifico, come Albert Einstein, oppure è arrivato ai massimi vertici nel suo campo come il pugile Muhammad Ali, l’imprenditore Richard Branson, il generale George Patton, il regista Quentin Tarantino, il visionario Walt Disney e addirittura l’Imperatore Carlo Magno!

Disgrafia

Per disgrafia si intende il disturbo dell’abilità grafo – motoria per la quale vi è una maggiore difficoltà a scrivere in maniera fluida e leggibile.

Tale difficoltà emerge poi sia nel modo in cui si tiene la penna o la matita in mano, su come si utilizza lo spazio sul foglio e/o su come si tracciano delle forme geometriche.

Disortografia

Spesso si manifesta assieme alla disgrafia, tanto che alcuni studiosi le collegano, la disortografia è invece un disturbo che riguarda l’area dell’ortografia e della transcodifica del linguaggio orale dell’alunno.

In questo caso si verificano infatti degli errori non fonologici (problemi con le doppie ad esempio) e fonologici (come nel caso della sostituzione di lettere simili tipo V e B).

Discalculia

Dalla lettura delle parole si passa ora a quella dei numeri con la discalculia per la quale un bambino mostra delle difficoltà maggiori rispetto ai suoi coetanei quando si tratta di fare delle semplici operazioni di calcolo.

Nonostante non vi sia un quoziente intellettivo inferiore ai suoi pari, il bambino ha molti problemi quando si tratta di leggere e scrivere i numeri, incolonnarli e svolgere operazioni elementari di calcolo come addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni.

Disprassia

La disprassia infine riguarda la sfera della coordinazione motoria per la quale un bambino ha delle difficoltà nei suoi movimenti intenzionali.

Spesso si manifesta assieme a delle difficoltà di lettura e scrittura e può dipendere dal gene FOXP2 oppure da altre problematiche dovute alla prematurità.

Ricordarsi dell’importanza della prevenzione

Per capire dunque se il proprio figlio o l’alunno in questione abbia un DSA è opportuno far fare a loro dei test appositi, anche perché ce ne può essere più di uno, ai quali seguirà la diagnosi.

In caso di diagnosi positiva non c’è da avere paura poiché, per fortuna aggiungiamo, non ci sono più le classi separate o le sezioni speciali, come capitava fino a pochi anni fa, ma al loro posto vi sono degli insegnanti specializzati proprio per seguire gli alunni con DSA durante le lezione. E la stessa cosa si può avere a casa con i tutor!

Inoltre anche le stesse modalità di lezione sono cambiate utilizzando più strumenti compensativi al posto della canonica lezione frontale perciò sarà più facile che vengano usati schemi, mappe mentali, video, slides, immagini e così via.

In questa maniera si sentiranno comunque integrati nell’ambiente di classe e potranno conseguire con una maggiore serenità gli obiettivi scolastici attuali e quelli lavorativi futuri.

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