Il Post di Vittoria Casa: “Le Scuole del Primo Ciclo Continuino Didattica in Presenza”

La Presidente Commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera Vittoria Casa pubblica un lungo post su facebook dove analizza e affronta l’attuale situazione che la scuola sta attraversando.

Post di Vittoria Casa

“Il primo ciclo di istruzione ha bisogno di continuare la didattica in presenza. Lo dico senza alcun timore di apparire controcorrente e sulla base di evidenze reali.

Le misure adottate per il contenimento dei contagi a scuola, l’organizzazione degli spazi, la capacità delle studentesse e degli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado di adattarsi al nuovo modo di stare in classe, sono dei punti di forza che non possono essere sottovalutati. Rispetto al mese di marzo, questa volta le istituzioni scolastiche sono in grado di agire rapidamente e di offrire risposte e soluzioni concrete. Un ritorno totale alla didattica a distanza sarebbe una sconfitta per tutti.

Paesi come la Francia, il Portogallo, la Gran Bretagna, l’Irlanda e l’Austria hanno scelto di procedere verso questa direzione. Anche dopo aver stabilito misure più rigide per affrontare l’aumento dei contagi, hanno deciso che soltanto le scuole superiori e le università debbano proseguire le lezioni con la didattica a distanza, mentre studentesse e studenti in età inferiore ai 14 anni continueranno ad andare in classe. Una strategia che condivido. Alle superiori studentesse e studenti sono dotati di una maggiore autonomia e di una maggiore competenza e familiarità con le piattaforme digitali. Per quanto l’esperienza in classe sia insostituibile, il loro percorso di apprendimento a distanza risulta meno difficoltoso. Bambine e bambini, invece, hanno bisogno di sviluppare competenze sociali ed educative che, in assenza del gruppo-classe, diventano irraggiungibili.

Non possiamo ignorare questi bisogni educativi, non possiamo lasciare che tutti gli sforzi compiuti in questi mesi vengano vanificati. Sono tanti, troppi, le bambine e i bambini che vivono in contesti di povertà educativa o in ambienti familiari difficili. Per loro la scuola rappresenta una speranza per il futuro, una forma di protezione e la principale possibilità di riscatto. E questa possibilità non possiamo e non dobbiamo negargliela. Ho fiducia nell’equilibrio del Governo e di tutte le istituzioni. In queste ore così delicate sono certe che prevarranno il buonsenso e la lucidità nelle scelte. Il primo ciclo di istruzione ha bisogno della didattica in presenza”

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