Molte differenze di genere che caratterizzavano il passato sono state superate. Le tradizionali etichette assegnate ai maschi e alle femmine non sono più così rilevanti. Tuttavia, alcune posizioni rigide sono ancora difficili da abbandonare, come quella riguardante l’uso dello smalto per unghie. Una maestra aveva spiegato a un bambino che solo le ragazze potevano indossarlo. Quando Ashton tornò a casa e raccontò l’accaduto, suo padre decise di portarlo a scuola con le unghie smaltate.
Il bambino si presenta a scuola con le unghie dipinte. Il piccolo Ashton tornò a casa raccontando ai suoi genitori che secondo la sua maestra solo le bambine potevano usare lo smalto. Tuttavia, l’insegnante non sapeva che il bambino spesso giocava con suo padre dipingendosi le unghie.
Di comune accordo con la madre, il padre di Ashton decise di trascorrere un pomeriggio in un salone di bellezza per farsi mettere lo smalto sulle unghie e andare a scuola così.
Il papà condivide il video su TikTok
Christian Shearhod, il padre del bambino, ha voluto rispondere alla maestra in modo originale portando Ashton a scuola con le unghie smaltate. È stato lui stesso a rendere nota la vicenda attraverso un video pubblicato sul suo profilo TikTok.
Il video è diventato rapidamente virale e ha ricevuto molti commenti di apprezzamento. Nel video si vede il piccolo entrare in un salone di bellezza e scegliere personalmente lo smalto da usare. Voleva che fosse applicato sia sulle unghie dei piedi che sulle mani.
“Nessuna colpa o vergogna, lascia che i bambini amino ciò che amano… Camion, Spider-Man, Paw Patrol e forse anche lo smalto per le unghie”, dice l’uomo nel video. Il bambino è entusiasta di partecipare a questa attività e la sua felicità traspare chiaramente dal video.
@mr.shearhod ♬ Pretty Girls Walk – Big Boss Vette
“Volevo solo assicurarmi che non ci fosse alcuna colpa o vergogna perché è qualcosa che ha apprezzato e abbiamo fatto insieme un paio di volte”, ha spiegato il papà, aggiungendo che desidera che Ashton “godersi appieno la vita senza rigidità di genere”.
