L’Abolizione del Voto Numerico È una Pseudo Innovazione Ancora Tutta da Validare, Smettiamola di Spacciare La Forma per Sostanza

Mi disturba il disprezzo e la denigrazione strumentale di un metodo validato da secoli di insegnamento e risultati in nome di una pseudo innovazione ancora tutta da validare. Non si costruisce il nuovo sputando nel piatto dove si è mangiato e grazie al quale siamo diventati ciò che siamo.

Senza voti ci sono alunni che studiano e altri che cazzeggiano, esattamente come prima e sarebbe più onesto riconoscerlo invece di fare i fenomeni del nulla cosmico. I miei alunni hanno sempre chiesto espressamente i voti e io li ho attribuiti e spiegati… chi prende un bel voto sente premiato il suo impegno e chi no apprende dove ha sbagliato e viene motivato a correggere il tiro e migliorarsi, nessuno quindi li vive come traumatici.

Il voto è solo un feedback pratico di natura del tutto temporanea, relativo ad una singola prestazione e non alla persona, quindi modificabile e perfettibile in ogni momento. Non c’è bisogno di sventolare come svolte epocali ciò che fa già parte della nostra professionalità, alla base di una buona scuola c’è solo e comunque un buon docente qualunque sia il metodo da lui adottato.

Si può fare molto male ad un ragazzo anche senza mettergli un voto e si possono fare danni irreparabili alla formazione umana e culturale di un alunno pur se seduto in un banco a isola. Smettiamola di spacciare la forma per sostanza e rivestire di nobili intenti subdole manovre che ne hanno altri… onestà ci vuole e tanta professionalità.

– Antonella Currò

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