Durante la rassegna PordenonePensa, la famosa docente e psicoterapeuta Maria Rita Parsi ha tenuto un discorso emotivo e provocatorio che ha catturato l’attenzione del pubblico. Il suo intervento si è concentrato sul crescente disagio giovanile e ha sollevato importanti questioni riguardanti il ruolo della scuola e della famiglia nell’era digitale.
Secondo quanto riportato da Pordenone Today, Parsi ha sottolineato che l’angoscia universale dell’umanità di fronte alla morte si è intensificata nell’era digitale, e ha evidenziato la necessità di un’evoluzione nella scuola e nella famiglia per affrontare questo problema. Ha suggerito che i genitori dovrebbero dedicarsi a “laurearsi nella famiglia” anziché concentrarsi solo su lauree accademiche come lettere o economia. Questo invito audace sottolinea l’importanza di acquisire le competenze necessarie per affrontare il disagio dei giovani e rispondere alle loro richieste di aiuto.
Parsi ha inoltre sottolineato l’importanza di formare gli educatori. Mentre la famiglia rimane l’agenzia educativa principale, la scuola svolge un ruolo fondamentale nell’offrire conoscenze e strumenti per affrontare le sfide della vita. L’espansione del mondo virtuale sta gradualmente erodendo l’importanza della scuola e della famiglia, specialmente durante i periodi di lockdown e l’influenza incessante dei media.
Il sogno di Parsi consiste in una scuola trasformata in un “centro polivalente aperto tutto il giorno” che offre una vasta gamma di attività, che vanno dalle lezioni tradizionali al cinema, dalla poesia alla fotografia. Il suo obiettivo è quello di offrire agli studenti l’opportunità di sviluppare la propria personalità in modo adatto alle esigenze moderne. Questa visione olistica dell’educazione trasmette un messaggio di speranza in un’epoca segnata da un crescente disagio giovanile.
