Ministro Valditara Soddisfatto con Più Docenti Assunti del 2022 ma La Realtà È Che Ci Sono Più di 200mila Supplenti

In ogni inizio di anno scolastico, è consuetudine assistere a una sorta di “battaglia” dei numeri tra il Ministro dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali del settore. Anche quest’anno, a settembre, si è ripetuto questo confronto riguardo alle immissioni in ruolo e alle cattedre ancora vuote.

Il 3 settembre, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato i primi dati sulle immissioni in ruolo, dichiarando: “Abbiamo assegnato il 79,9% dei posti autorizzati dal Mef, rispetto al 47,4% dell’anno scorso. Rimangono 40.404 posti vacanti su 56.324 dello scorso anno. Per quanto riguarda il sostegno, la chiamata dalle graduatorie delle supplenze ha funzionato, sebbene ci siano ancora 66.000 posti assegnati a insegnanti non di ruolo”. 

Ha inoltre aggiunto che sono stati assunti 40.619 docenti, 2.813 in più rispetto all’anno precedente.

Valditara ha sottolineato anche altri miglioramenti, come l’accelerazione delle procedure, una riduzione del 35% nei tempi per la presentazione delle domande e la possibilità per gli insegnanti di firmare i contratti anche in remoto. Ha spiegato che si è avviato un processo di semplificazione e digitalizzazione.

Tuttavia, il Ministro non ha dimenticato le cattedre ancora vuote e ha fornito alcune spiegazioni. Ha notato che per il sostegno la chiamata dalle graduatorie delle supplenze ha funzionato, ma ha riconosciuto che ci sono ancora 66.000 posti assegnati a insegnanti non di ruolo. Inoltre, ha affermato che ci saranno nuove certificazioni mediche per il sostegno che saranno introdotte durante l’anno.

Valditara ha spiegato che oltre 30.000 posti non sono stati assegnati a tempo indeterminato perché sono stati riservati ai vincitori del concorso Pnrr che verrà presto bandito. Questo significa che nel prossimo anno scolastico ci saranno più di 30.000 posti disponibili per i docenti precari che parteciperanno al concorso straordinario ter.

Prima di questi dati, i sindacati avevano presentato cifre più alte riguardo alle cattedre vacanti, esprimendo preoccupazione. Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, ha affermato che la percentuale di assunzioni non è cresciuta significativamente rispetto all’anno precedente. Sottolineando che il sistema di reclutamento basato solo su concorsi per esami non copre il fabbisogno di docenti. Ha suggerito l’utilizzo di altri canali di reclutamento basati sull’esperienza di lavoro.

Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua, ha commentato che oltre 200.000 supplenti saranno necessari, il che rappresenta un problema sia per i precari che per gli studenti, poiché non viene garantita la continuità didattica. Ha anche sottolineato la carenza di docenti specializzati nel sostegno e la necessità di 80.000 docenti di ruolo per coprire i posti vacanti.

Marcello Pacifico, presidente ANIEF, ha evidenziato che gli insegnanti vengono assunti solo su una parte delle cattedre libere, con meno diritti rispetto ai docenti di ruolo. Ha criticato il sottodimensionamento degli organici del personale e le modalità obsolete di assunzione, prevedendo che le supplenze continueranno a essere elevate.

In sintesi, la discussione tra il Ministro e i sindacati ruota intorno alle immissioni in ruolo e alle cattedre vacanti. Evidenziando le sfide del sistema di reclutamento e la necessità di trovare soluzioni per migliorare la situazione degli insegnanti precari e garantire una migliore continuità nell’istruzione degli studenti.

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