No, un Disturbo Caratteriale Non si Cura con Mappette Concettuali, Pdp e Sconti su Compiti, Interrogazioni e Verifiche

Anni fa i tagli furbi sul sostegno hanno derubricato a Bisogni Educativi Speciali quelli che spesso erano veri e propri disturbi caratteriali e del comportamento, affidati prima individualmente a personale qualificato.

Ciò ha tolto la possibilità di far certificare tali alunni al fine della richiesta di docenti di sostegno, scaricandone l’assistenza esclusivamente sui docenti curricolari, già gravati da classi sempre più numerose e sempre più problematiche. Assistenza poi limitata a pratiche puramente formali e burocratiche, fatte di strumenti dispensativi e compensativi formalizzati in montagne di Pdp standardizzati.

Anche un idiota senza competenze specifiche capirebbe che un disturbo caratteriale non si cura con una mappa concettuale o un’interrogazione programmata, ma l’importante è che le carte siano a posto e i Bes procedano sulla corsia preferenziale del “formalmente corretto” onde evitare rogne e contenziosi.

Quindi mentre il Bes sfanga in qualche modo, sufficienza dopo sufficienza, il suo percorso scolastico fino al suo traumatico ingresso nel mondo reale, magari a livello psicologico i problemi non spariscono con la sufficienza e addirittura, se trascurati, possono peggiorare.

Quando poi, in casi estremi, si arriva all’esplosione del disagio non curato ma burocraticamente trattato, allora nelle alte sfere lo stupore fa spalancare bocche e strabuzzare occhi…ma come è potuto accadere??? Eppure aveva fatto solo qualche marachella, qualche rara intemperanza, sporadici episodi oppositivi, aveva ballato sui banchi, tagliato i capelli al compagno di banco, abbassato i pantaloni ai compagni, simulato un amplesso, insultato la prof, sputato giù dalle scale, spintonato la custode… eppure aveva il Pdp a posto, le sue mappette in ordine e persino sconti su compiti, interrogazioni e verifiche!

Incomprensibile come sia potuto arrivare ad accoltellare una prof dopo aver approntato per lui tutti i progetti sull’inclusione e persino il corso di teatro giapponese! Sarà colpa della pandemia, o forse della scarsa empatia dei docenti troppo presi dagli altri 28 alunni e dalle 5mila scartoffie da grigliare… comunque sia interveniamo immediatamente: entro i prossimi dieci anni ci sarà uno psicologo in tutte le scuole con mezz’ora di sportello a quadrimestre per ogni alunno.

Amen.

di Antonella Currò

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