Severgnini: “La Scuola Media È il Buco Nero del Sistema Scolastico Italiano, Orari Indecenti e Scelte Vitali Prese a 13 Anni”

Beppe Severgnini riflette sulla scuola sul Corriere della Sera, menzionando il libro “Non sparate sulla scuola” scritto da Gianna Fregonara e Orsola Riva. Questo libro mette l’accento sulle scuole medie, che vengono definite come una parte critica del sistema educativo italiano.

Gli studenti si trovano ad affrontare orari rigidi, che ricordano quasi dei turni di lavoro. Una riforma degli orari scolastici potrebbe essere fondamentale per affrontare le sfide della pre-adolescenza, una fase delicata della vita che viene resa ancora più complessa dalla diffusione massiccia della tecnologia.

Tuttavia, non dobbiamo concentrarci solamente sugli edifici e le infrastrutture scolastiche. Gli insegnanti, che dovrebbero sostenere questa riforma, necessitano di investimenti adeguati. Nonostante l’importanza dei luoghi, come sottolineato da Daniele Novara, ciò non è l’unico aspetto rilevante. Talvolta, la priorità dovrebbe essere quella di “mantenere con amore” anziché “inaugurare con sfarzo”.

Leggiamo spesso: “Le scuole medie impongono uno “spaventoso orario”, come afferma la pedagogista Susanna Mantovani, dalle 8 alle 14, come un lavoro, sei ore di fila con brevi pause e il pranzo alle 14.30 o 15″. Al contrario, altri paesi europei distribuiscono le stesse ore di lezione durante la giornata.

Le scuole medie sembrano un esempio di insensatezza collettiva. Durante un momento cruciale nella vita, l’adolescenza precoce, resa più delicata dalla tecnologia, i ragazzi si ritrovano soli. Poi, a tredici anni (!), devono fare scelte riguardo al loro futuro. È vero che orari scolastici più ragionevoli richiedono uno sforzo maggiore da parte degli insegnanti, che dovrebbero dedicare più tempo all’insegnamento a discapito di altre attività, tra cui le lezioni private. Ma perché non pagarli di più, magari risparmiando sui nuovi edifici? Come ha ricordato Daniele Novara durante la presentazione, “I luoghi sono importanti, ma non sono tutto. Don Milani ha compiuto un capolavoro in aule trascurate”.

Sappiamo che in Italia spesso siamo bravi ad inaugurare con grandiosità, ma meno a mantenere con cura. Questa volta, però, questo approccio rischia di costarci caro. La scuola è il frullatore nazionale, dove tutti gli ingredienti si mescolano e si arricchiscono reciprocamente. Se si rompe, è un grosso problema.

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