Una Mamma Perde La Pazienza sui Social: “La Scuola È Iniziata da Poco e Già si Pensa al Regalo di Natale da Fare alle Maestre, Ma Che Roba È?!”

Il dibattito sui social riguardo ai regali ai docenti, soprattutto durante le festività natalizie, è diventato un argomento molto discusso.

Tutto è iniziato con un tweet di una mamma che ha espresso la sua insoddisfazione per i soliti regali personalizzati come tazze, piatti e decorazioni natalizie. Ha invece suggerito di fare donazioni a enti benefici come Emergency, Save the Children e Medici Senza Frontiere, riflettendo sul valore e l’utilità di questi doni, considerando che i docenti potrebbero già possedere molti di essi e che forse non corrispondono ai loro gusti.

Questa idea di donare invece di fare regali ha trovato molte persone favorevoli, specialmente in un periodo in cui la consapevolezza delle problematiche globali è in crescita. In situazioni sociali difficili, dove alcune famiglie possono trovarsi in difficoltà economica, l’idea di evitare di regalare oggetti inutili ai docenti è vista come una scelta etica e solidale. Questo aiuta anche a ridurre l’onere finanziario sulle famiglie e promuove un senso di equità e condivisione.

Nel 2018, un dirigente scolastico di una scuola in Puglia ha attirato l’attenzione quando ha pubblicato una circolare che proibiva ai genitori di fare regali ai docenti, in quanto contrario alla legge. In una classe, era stato chiesto alle famiglie di contribuire con 30 euro per regali alle insegnanti, ma il dirigente ha considerato questa richiesta eccessiva. Ha semplicemente ricordato ai docenti, al personale e ai genitori ciò che è già stabilito nei contratti di lavoro e nei codici di comportamento degli insegnanti e dei dipendenti della pubblica amministrazione, direttive che esistono da quasi vent’anni e anche disposizioni più recenti.

Secondo le normative, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, tra cui gli insegnanti, non possono chiedere né accettare regali o altre utilità, tranne quelli di valore modesto, da persone che potrebbero beneficiare dalle loro decisioni o attività. Non possono neanche chiedere né accettare regali dai loro subordinati o parenti entro il quarto grado, e non possono offrire regali ai loro superiori o parenti entro il quarto grado o conviventi, a meno che siano di valore modesto, cioè che non superino i 150 euro.

Chi viola queste regole rischia sanzioni come multe, sospensioni dal servizio e, se il regalo è ricevuto come corrispettivo per attività dovuta, la pena può arrivare fino al licenziamento.

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