“Ho passato 45 anni a nascondere le mie cicatrici: ora guardatemi”

“Ho passato 45 anni a nascondere le mie cicatrici: ora guardatemi”.

Quarantacinque anni per accettare il proprio corpo: un corpo martoriato e ricoperto da cicatrici. Sylvia ha trascorso tutta la sua vita a tentare di nascondere i segni indelebili di ustioni di terzo e quarto grado. Ma ora, a distanza di 45 anni da quel tragico giorno in cui, all’età di 3 anni, le cadde addosso una pentola d’acqua bollente, ha deciso di smetterla e di accettarsi una volta per tutte.

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Sylvia ha raccontato la sua storia alla BBC: «Le mie cicatrici da bruciatura coprono tutto il mio corpo esclusa la faccia. Partono dal collo e arrivano fino al sedere, coprono lo stomaco e scendono sulla gamba sinistra. Sul resto del mio corpo ho dei piccoli buchi da cui hanno preso la pelle per curarmi».

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Una vita passata a nascondersi dietro lunghi vestiti. Sono dovuti passare ben 45 anni affinché la bella Sylvia Mac decidesse che, forse, era arrivato al momento di mostrare a tutti il proprio corpo mettendo da parte la paura di ssere osservata e giudicata.

Quel lontano giorno di 45 anni fa risuona ancora nella testa di Sylvia che ricorda le urla in casa al momento dell’incidente, tutto il tempo trascorso in ospedale costantemente bendata e le centinaia di operazioni subite. Ricorda anche i commenti che le persone che la incrociavano rivolgevano alla madre: «Crescendo sentivo le persone dire a mia madre: “Che bella bambina”. Nella mia testa mi dicevo: “Ma cosa blaterano? Sotto i vestiti sono bruciata».

Era una bambina molto insicura, i bambini la evitavano e la chiamavano “strega” e “pelle di serpente”. Si sentiva un orribile mostro ed emarginata da tutti. Adorava nuotare e per non farsi vedere da nessuno, era sempre la prima ad entrare in acqua e l’ultima ad uscire. Sylvia ha confessato anche di aver contemplato il suidicio: «La mia mancanza di autostima a causa del mio aspetto fisico e delle reazioni della gente ha condizionato tutta la mia vita. Ho pensato anche al suicidio».

Nonostante tutto, Sylvia si è innamorata di un uomo a cui ha subito raccontato delle sue cicatrici, per non avere sorprese. Lui l’ha trovata comunque molto bella. Si sono sposati e hanno avuto tre figli e un nipote. Ma questo non è bastato a Sylvia per accettare il suo corpo.

Il giorno in cui ha deciso di spogliarsi dei suoi fantasmi è arrivato quando, in spiaggia, ha scoperto una persona intenta a riprenderla di nascosto con il telefono. Era in spiaggia con sua madre e quando ha capito quanto stesse soffrendo anche lei, ha deciso che non gliene sarebbe più importato niente dell’opinione e dei giudizi degli altri. Così, si è tolta il copricostume e ha mostrato il proprio corpo per la prima volta dopo 45 anni: «Da quel momento in poi ho deciso di lasciare che le persone mi fotografassero e mi metto anche in posa. Sono andata a comprare un costume con un bel buco sulla schiena e mi sono iscritta in piscina ad Highbury, nella parte nord di Londra. Quando nuoto mi sento calma e in pace. Ho invitato anche persone che, come me, hanno cicatrici e sfregiate in parte del corpo».

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Sylvia Mac ha aperto il sito “Love Disfigure” per aiutare chi, come lei, fatica o ha faticato ad accettare il proprio corpo: «Il mio messaggio è di andare avanti, fare quello che si vuole nella vita senza farsi fermare da nessuno in base all’aspetto fisico».

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