Alghero: 19enne si Suicida Prima della Maturità, La Struggente Lettera dell’Amico

Ad Alghero un ragazzo di 19 anni si è tolto la vita mentre si preparava ad affrontare l’esame di Maturità.

suicida prima della maturità

Il suo migliore amico, Alberto Conoci, gli ha dedicato uno struggente ricordo: “Red aveva il fisico statuario del Doriforo di Policleto, il biondo di Rimbaud, il bello di Oscar Wilde. Lui che era dolce come il glucosio, ma che poteva essere un acido. Avrei preferito non dover mai scrivere questa cosa. Avrei preferito stare con lui adesso, magari ripassando filosofia e storia, confidandoci ansie, paure e speranze riguardo all’esame di maturità, come due diciannovenni dovrebbero fare.

Alberto ha voluto scrivere questo messaggio affinché faccia da monito a tutti i genitori: “Io vi prego di ascoltare i vostri figli. Fatelo quando sono felici, quando sono in ansia, quando sono tristi. Fatelo quando non vogliono parlare: in questo caso ascoltate il loro silenzio, perché a volte significa più di quanto sembri. Non fate l’errore di pensare che vada sempre e comunque tutto bene: ciò che mostriamo all’esterno può talvolta essere ingannevole e fuorviante.

Spesso agli adolescenti i piccoli problemi di ogni giorno sembrano difficoltà insormontabili. E Alberto sottolinea: “Il fatto che voi li abbiate già affrontati e superati, non vuol dire che siano meno importanti per noi”. Poi continua: “Mi rivolgo ora ai miei coetanei, come un amico. Per voi, oltre all’ascolto dei vostri amici, si aggiunge un altro compito: quello di aprirvi e confidarvi, almeno con qualcuno. Non importa sia vostro zio, vostra sorella, il vostro cane o gatto. Parlate con chiunque. Parlate dei vostri problemi”.

Cosa che Red non ha fatto. “Non avrebbe mai voluto che passasse il messaggio che il suicidio è un’alternativa: non lo è. È terrificante pensare al male e al dispiacere che un gesto del genere può causare alle persone che ci stanno attorno, a come tutto si annulli, perda di importanza. Coppà, la verità, non ne vale la pena. Pensa. Non ne vale la pena.

Un ultimo ricordo per l’amico scomparso: “Studiava i limiti, ma non è riuscito a superare i suoi. Ha deciso di concludere come Madame Bovary e il Giovane Werther. Lo ricorderemo come Foscolo avrebbe voluto: rendendogli omaggio nel suo luogo di sepoltura, quando finalmente la sua anima potrà essere trainata da un carro con due cavalli alati.

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