Adriano Trevisan è stato la prima vittima in Italia del coronavirus. Residente a Vo’ Euganeo, una delle zone in cui il virus si è diffuso maggiormente, è deceduto nella serata di venerdì 21 febbraio. Da dieci giorni, era ricoverato presso l’Ospedale di Schiavonia, a causa delle complicanze respiratorie.
Tuttavia, è intervenuta la figlia di Adriano Trevisan, Vanessa, la quale ha voluto ricordare ancora una volta il suo papà. Ha dunque raccontato il dolore per la perdita del genitore, ma soprattutto la disperazione dal fatto che lui sia sempre chiamato “vittima numero 1” da tutta la stampa italiana. Ha spiegato: “Adriano Trevisan non è un numero. Non è la prima vittima italiana del coronavirus. Non è un nome e un cognome sul giornale. Adriano Trevisan è il mio papà. È il marito di mia madre Linda. È il nonno di Nicole e Leonardo“.
Poi, l’amaro commento: “Vittima numero uno del coronavirus. Poi, ci sono stati il due, il tre, il quattro. Hanno anche detto: ‘però era vecchio’, come se la sua età dovesse attenuare il dolore che provo. Come se la sua scomparsa fosse meno importante“. Sebbene sia morto venerdì, il dolore si fa più incessante che mai anche oggi, proprio quando Vanessa ha dovuto iniziare a sbrigare la varie pratiche bruocratiche, chiamare la banca e il notaio. “Stamani mi hanno chiesto di inviare il suo documento di identità. Sono andata a frugare nel suo portafogli e ho capito che mio papà non c’è più“, ha aggiunto.
Vanessa ha anche spiegato che la malattia di suo papà, che era già cardiopatico e debilitato, è stata sottovalutata anche dal medico di base: “Non è voluto salire a Vo’ per visitarlo. Sosteneva fosse una banale influenza. Stava male già giovedì 13. Aveva la febbre e problemi a respirare“. Stessa cosa anche in ospedale. I familiari di Adriano Trevisan sono riusciti a convincere i medici a sottoporre l’anziano al tampone solo giovedì 20, un giorno prima della sua scomparsa.
