Arrivano in Finale ad una Competizione di Robotica Organizzata dal Mit e dalla Nasa ma Non Possono Andare a Boston per Mancanza di Fondi

Si sono classificati secondi nell’High School Tournament della “Zero Robotics”, sfidando scuole sovvenzionate da giganti internazionali della ricerca. Mauro D’Alò, Davide Di Pierro e Luigi Picarella, studenti dell’Iti “Augusto Righi” di Napoli, non potranno però prendere parte alla finale della competizione internazionale di programmazione di robotica aerospaziale ideata dal Mit in collaborazione con la Nasa.

Competizione di Robotica

Il motivo? Mancano i soldi per la trasferta. Quest’anno a “Zero Robotics” partecipano 200 squadre di tutte le scuole del mondo, dall’Australia alla Germania, dalla Russia agli Stati Uniti, e molti istituti sono sovvenzionati da aziende come Apple e Microsoft.

Non è una novità che il Righi, che è arrivato secondo con il progetto per l’aggancio di un satellite robotizzato alla Stazione spaziale internazionale, arrivi in finale. Secondo Circo Melcarne, che insegna matematica e informatica assieme al collega Salvatore Pelella all’istituto napoletano, la competizione “ci vede in finale ormai da cinque anni“.

Purtroppo però non è una novità neanche che, per mancanza di fondi, gli studenti non possano competere per la finale che si tiene a Boston: ci sono riusciti solo un anno, grazie a un autofinanziamento dei genitori. Uno dei tre finalisti di quest’anno, Davide di Pierro, 17 anni, durante il “Sabato delle Idee” (progetto che ha messo in rete negli ultimi dieci anni alcune delle migliori menti scientifiche, accademiche e culturali di Napoli), ha allora lanciato un appello alle istituzioni e alle aziende tecnologiche italiane riguardante i finanziamenti a istruzione e ricerca. Ha dichiarato: “Non è facile per le scuole italiane, e del Mezzogiorno in particolare, competere con le scuole dei grandi colossi economici mondiali nel settore della ricerca aerospaziale. Non è facile farlo senza strutture adeguate e senza nemmeno i soldi per andare a Boston per la finale internazionale di una competizione“.

Ha poi concluso: “Noi siamo già contenti così, ma se fossimo messi in condizione di competere alla pari con gli altri…

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