Caos a Cassino per Le Prove Tfa Sostegno, il Rettore si Scusa: L’Organizzazione è Stata un Disastro

La prova preselettiva per l’amminissione al VI ciclo del TFA sostegno della scuola superiore si è rivelata un disastro a Cassino.

Prove Tfa Sostegno

Il 30 settembre 3mila partecipanti si sono ritrovati nel caos. Ecco il racconto di una partecipante riportato da il Messaggero: “Siamo stati convocati in fasce orarie diverse. Il primo gruppo alle 12.00; il secondo alle 12.30, il terzo alle 13.00. La prova avrebbe dovuto iniziare alle 14.00 per tutti. Abbiamo dovuto percorrere a piedi due chilometri per arrivare. Una volta davanti all’ingresso ci hanno lasciato fuori sotto un sole cocente“.

Nessuno riusciva a capire cosa stesse accadendo . Poi è stato aperto un percorso pedonale dove si entrava quattro per volta. Dopo ore di attesa riusciamo ad entrare. Veniamo sottoposti al controllo del green pass, della lettera di convocazione e ci viene consegnato il braccialetto con il codice e il tablet per sostenere la prova“.

Veniamo lasciati ammassati per un’ora e mezza in un padiglione intermedio, cioè un padiglione di passaggio, senza possibilità di bere e di accedere alle macchinette. Qualcuno inizia ad accusare malori. Le donne in gravidanza protestano. Interviene il personale medico. Alle prime cinquanta persone presenti nel mio stesso padiglione, il n.4. vengono sigillati i telefonini in un borsello magnetico” prosegue.

Qualcuno, però, inizia a protestare perché si accorge che altri sono in possesso del telefonino. Così decidono di restituirlo a tutti. Le prove sono state svolte in possesso di telefonini. Arrivano i poliziotti, da noi chiamati, e provvedono a stilare un verbale. Ma l’incubo continua. Avevamo finito la nostra bottiglietta d’acqua. Stavamo collassando. Chiediamo di parlare con il rettore Giovanni Betta, il quale accortosi delle nostre condizioni ha consegnato la sua carta di credito alla Croce Rossa per l’acquisto di casse d’acqua. Dopo un po’ arriva l’acqua, ma non ci viene consegnata. La gente protesta vivacemente. Eravamo stremati” conclude.

Il rettore ha poi espresso le sue scuse: “L’organizzazione è stata un disastro. Ciò ha anche causato un danno di immagine al nostro ateneo che ha sempre gestito bene questi concorsi. Ma le colpe non si delegano, per questo chiedo scusa ai tutti partecipanti“.

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