Comunicare con un Bambino è Molto Difficile se Non Sai Come Farlo

Garantire ad un bambino uno sviluppo sano significa permettergli di vivere, giorno dopo giorno, situazioni comunicative altamente stimolanti, gratificanti e, più di ogni altra cosa, chiare e comprensibili. La comunicazione è un fenomeno interattivo circolare per cui ogni messaggio crea un feedback fondamentale per capire se l’informazione è stata realmente colta.

Molto spesso però, accade che i messaggi non vengano recepiti secondo le nostre aspettative. A chi di noi non è mai capitato di cercare di trasmettere un messaggio ad un bambino ottenendo esattamente il comportamento contrario? Per ovviare a qualche intoppo comunicativo, ci sono alcune regole d’oro da tenere sempre bene a mente nella comunicazione con i più piccoli.

comunicare con un bambino

All’interno di uno scambio comunicativo risulta fondamentale curare la formulazione delle frasi. Esse devono sempre essere poste in maniera positiva, chiedendo al bambino di fare una determinata cosa e non focalizzando l’attenzione sul comportamento proibito. Quante volte abbiamo cominciato le nostre frasi con le parole “non fare, non toccare?” Niente di più sbagliato!

Ad esempio, se pensate che il bambino stia per far cascare per terra un oggetto, sarete portati istintivamente a dire: “Stai attento! Non buttare…“. Ma in questo modo la sua attenzione andrà a posarsi proprio sul comportamento vietato e con tutta probabilità sarà portato ad attuarlo.

PENSA POSITIVO!

È necessario quindi riformulare le frasi dando loro una valenza positiva. Di fronte allo stesso comportamento, diremo quindi: “fai attenzione, tienilo meglio, quando hai finito poggialo bene…“. Avremo più possibilità di essere presi in considerazione. È preferibile mostrare approvazione verso i comportamenti positivi piuttosto che mostrare il proprio disappunto verso quelli negativi.

La comunicazione in un questo senso gioca un ruolo fondamentale. L’approvazione non deve essere generica ma deve essere sempre riferita ad un’azione precisa. Ad esempio: “grazie per aver messo a posto i tuoi giocattoli“, “grazie per avermi aiutato a mettere i vestiti nell’armadio“. Mostrando la nostra approvazione ed elogiandolo, rinforzeremo il comportamento positivo che il bambino tenderà a ripetere. È importante elogiare sempre l’impegno del bambino, indipendentemente dalla riuscita, in questo modo favoriremo lo sviluppo di una buona autostima.

Sentirsi lodati ogni giorno con frasi positive ed incoraggianti non può che rimandargli un’immagine positiva di sé.

Di fronte ad una marachella bisognerà concentrarsi solo su di essa, criticando solo il comportamento e non l’identità del bambino. Riprendere il bambino con frasi del tipo “sei stupido, hai rotto il piatto” è altamente nocivo per il bambino, poiché tenderà a recepire solo il messaggio “sei stupido” senza essere capace di associarlo all’azione specifica.

Un altro esempio è utilizzare frasi come quelle che seguono: “non devi interrompermi quando parlo, maleducato!” oppure “perché hai fatto cadere la bottiglia? Sei proprio un disastro“. Utilizzando messaggi di questo tipo veicoleremo informazioni errate al bambino, gli faremo credere di essere veramente un disastro, maleducato e via dicendo, minando la sua autostima.

COME MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE?

Bisogna mettersi nei panni del bambino e spiegargli, con calma, che il suo comportamento crea in voi un certo disagio e col sorriso riferirgli in maniera chiara come vorreste che si comportasse.

Inserite anche una soluzione che possa essere considerata come giusta sia per voi che per lui. Ad esempio: “quando mi hai interrotto mentre chiacchieravo con il fruttivendolo, ho dimenticato cosa dovevo chiedergli. Se riesco a sbrigarmi presto, senza che ci siano interruzioni, potremo andare insieme al parco giochi…“.

Utilizzando toni pacati, non andrete ad intaccare la sua autostima e il bambino sarà più disponibile ad accogliere le vostre richieste e più incline a collaborare con voi.

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