Servirebbero dagli 8 ai 37 giorni affinché un malato di Covid-19 possa diffondere il virus. A questa conclusione è arrivata una equipe di ricercatori dell’Accademia Cinese delle Scienze, in collaborazione con alcuni ospedali cinesi.
Prezioso per la loro scoperta è stato lo studio delle cartelle cliniche di centinaia di pazienti ricoverati a Wuhan tra fine dicembre 2019 e fine gennaio 2020. E’ emerso che i malati avevano un’età media di 56 anni, il 68% era composto da uomini e per metà soffrivano di diabete e pressione alta. I morti sono stati 54, soprattutto anziani. Si è poi scoperto che fino al decesso i pazienti hanno una forte capacità di trasmettere il virus.
Inoltre più la malattia è grave, più giorni dura questa capacità. Chi non presenta sintomi o ne ha lievi, ha diversi tempi di diffusione. Bin Cao, primario presso l’Ospedale China-Japan Friendship di Pechino, ha commentato: “L’ampio spargimento virale osservato nel nostro studio ha importanti implicazioni per guidare le decisioni in merito alle precauzioni di isolamento e al trattamento antivirale nei pazienti con infezione da COVID-19 confermata. Tuttavia, dobbiamo essere chiari sul fatto che il tempo di spargimento virale non deve essere confuso con le altre raccomandazioni di autoisolamento per le persone che potrebbero essere state esposte a COVID-19 ma che non presentano sintomi, poiché questa raccomandazione si basa sul tempo di incubazione del virus”.
In un caso di grave influenza, poi, un ritardo nelle cure allunga i tempi di spargimento del virus e può portare al decesso del paziente, mentre in caso di coronavirus “non è stato osservato un accorciamento della durata dello spargimento virale dopo il trattamento”. Maggiori particolari sullo studio si trovano sulla rivista di settore “The Lancet”.