Coronavirus, La Denuncia di una Oss: “Siamo al Collasso. Perché la Gente È Irresponsabile?”

Ieri sera, il delirio. Alcuni giornali nazionali hanno pubblicato in anteprima la bozza del decreto legge che introduceva misure speciali di contenimento del virus per la Lombardia e altre 11 province (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro, Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Vercelli, Alessandria, Novara, Verbano Cusio Ossola). Subito dopo la notizia, centinaia e centinaia di meridionali abitanti al Nord, si sono riversati nelle stazioni, per prendere il primo treno che li riportasse a casa. Proprio mentre gli esperti invitano a rimanere a casa, loro hanno deciso di scappare dalle zone rosse. Così, una Oss dell’Ospedale di Piacenza ha voluto denunciare pubblicamente la situazione di disperazione che gli ospedali stanno vivendo in questo periodo.

La Oss ha raccontato: “Siamo al collasso. I colleghi del pronto soccorso sono saturi sia psicologicamente sia fisicamente. Ieri ci sono stati 26 nuovi ingressi e alcuni sono stati mandati a casa, perché non ci sono posti letto“. Moltissimi medici di tutta Italia hanno già segnalato la mancanza dei posti letto, specialmente in terapia intensiva. Si teme infatti che i contagi possano essere così elevati da non consentire più i ricoveri o di scegliere di operare solo le persone con una maggiore speranza di vita. A questo si aggiungono anche la mancanza di mascherine con filtro FFP3 e la paura che il personale, che non dispone dei mezzi di protezione adeguati, possa essere contagiato.

oss piacenza coronavirus

Secondo l’oss, il tutto è partito da un paziente che, in attesa dei risultati del tampone, è stato ricoverato in modo improprio: “Il pronto soccorso non aveva posti disponibili e, così, è rimasto nel reparto per tre o quattro giorni“. Così, il coronavirus si è diffuso sia tra i pazienti sia tra il personale sanitario, tanto che: “Chi entra al pronto soccorso ora con un infarto rischia di prendersi il virus“. Ora, nel reparto ci sono 10 pazienti positivi su 30 ricoverati.

Alcuni di noi hanno fatto una settimana di quarantena. Controllata l’assenza di sintomi, sono rientrati. Al tampone si è sottoposto solo chi ha avuto sintomi o febbre alta. Davvero, adesso basta. La gente si deve responsabilizzare. È un momento in cui bisogna pensare anche all’altro e non solo al nostro egoismo. Altrimenti, gli altri con patologie diverse devono morire perché in ospedale non c’è più posto? Perché la gente è irresponsabile?“, ha concluso.

Diventa un autore di MenteDidattica e pubblica i tuoi articoli!

Gli insegnanti che inviano la propria richiesta, una volta accettati, potranno pubblicare articoli su tematiche scolastiche preferite.

Lascia un commento