L’emergenza da Covid-19 potrebbe accompagnarci ancora per molti mesi, diminuendo in estate ma ritornando prepotente in autunno e protraendosi fino ai primi mesi del 2021.
Se, come si teme, il vaccino non sarà disponibile prima di un anno e mezzo, le misure restrittive rimarranno in vigore ad oltranza e dovremo necessariamente imparare a conviverci.
Questa conclusione si deve a ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma, in collaborazione con altri esperti dell’Università di Basilea. L’equipe ha fatto analizzare ad un computer i dati patogeni che causano il raffreddore e che si presentano soprattutto in inverno. Grazie ad un modello matematico si è così potuto ipotizzare che anche il coronavirus seguirà questo andamento e che ci sarà un aumento esponenziale dei casi il prossimo inverno.
I ricercatori comunque sottolineano che questa prospettiva è da prendere con le dovute precauzioni, perché le misure restrittive potrebbero far calare di molto i contagi.
Scienziati londinesi dichiarano che fino all’arrivo del vaccino le strade da seguire sono due: mitigazione e soppressione. La prima vede misure restrittive più blande per cercare di limitare i contagi, ma rischia di non essere efficace; la seconda pone divieti molto più rigidi, con ripercussioni però sull’economia del paese.
Se il vaccino non dovesse arrivare entro i tempi stabiliti, le misure potrebbero dover essere attuate ad ondate fino al 2022. In Italia si stima di avere un miglioramento a fine aprile e una riduzione delle misure restrittive a maggio. Ma sempre con cautela.
