Death Stranding, il Videogioco Con L’Ambizione di Far Vivere una Vera e Propria Esperienza ai Ragazzi

Il mondo dei videogiochi è sempre stato visto, in errore, come diseducativo per i più piccoli. In molti non considerano però come i videogame possano essere profondi e come si possa imparare molto da essi.

È questo il caso di Death Stranding, l’ultima creazione del “maestro” Hideo Kojima. Il plot del gioco non è particolarmente complesso: senza addentrarci troppo nella trama, il protagonista deve fare delle consegne in giro per gli Stati Uniti. Ovviamente questa sintesi è piuttosto riduttiva.

Death Stranding

Kojima stesso però ha dichiarato che lo scopo del gioco non è solo quello di intrattenere i videogiocatori, ma di far vivere loro una vera e propria esperienza. Il game director ha più volte spiegato come sia importante il legame tra le persone. Lo scopo del gioco è quello di far riflettere i giocatori.

Kojima spiega: «Ci si riferisce talvolta all’isolamento come un trend del mondo di oggi. Anche online. Uno dei temi di Death Stranding è il connettersi. Desidero che le persone pensino al mondo una volta che hanno giocato al titolo, non solamente all’esperienza di gioco in sé. A ciò che significa connettere o isolare. Certamente resta solo un gioco. E voglio che vi godiate il titolo. Ma dopo il gioco, vorrei che le persone si guardassero intorno, aprissero gli occhi e dicessero ‘Oh, quello potrebbe significare forse questo o quello’. Spero mostri delle conseguenze».

A quanto pare le parole del “maestro” hanno fatto breccia nel cuore dei videogiocatori che hanno dunque intrapreso una bella iniziativa. Su Reddit, un utente ha deciso di voler regalare una copia del gioco a coloro che non potevano permettersi l’acquisto. In molti hanno seguito questo gesto, lanciandosi in una vera e propria campagna di solidarietà.

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