Una denuncia devastante quella della Pm Maria Monteleone, la quale coordina i magistrati che si occupano dei reati contro i minori e contro la violenza di genere. Nella serata di ieri, la pm è stata ascoltata dalla Commissione parlamentare di inchiesta per l’infanzia e l’adolescenza.
In tal modo, ha evidenziato come, nell’ultimo anno, a Roma la prostituzione ha visto coinvolti anche bambine e bambini di età compresa tra i 10 e i 13 anni.
In aggiunta, sempre nel 2019, la Procura di Roma ha aperto 117 procedimenti “per l’ipotesi di atti sessuali con minorenni”. Come se ciò non bastasse, i dati hanno rilevato l’aumento del “delitto di adescamento dei minori attraverso la rete Internet“. In aumento anche i casi di atti osceni e accattonaggio commessi vicino a luoghi frequentati dai bambini.
Dai colloqui condotti in modalità protetta, è emerso come, a partire dal 2015, nella Capitale siano stati ascoltati 903 bambini, di cui 570 bambine, in qualità di vittime o testimoni di fatti costituenti reato. Tutti sono stati ascoltati dai giudici “per episodi di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nel suo significato più esteso“.
La pm ha reso noto come tali episodi siano prevalentemente avvenuti tra le mura domestiche o scolastiche. Le vittime, invece, hanno età compresa tra i sette e i tredici anni, anche se ci sono bimbi coinvolti di età inferiore ai sei anni.
Nella denuncia della pm Maria Napoleone è comparsa anche un’altra realtà particolarmente inquietante. Nell’arco del 2019, sono stati aperti 262 nuovi procedimenti penali che vedono gli imputati accusati del reato di pornografia minorile.