“Devi Leggere” È un Ossimoro: Ecco i 5 Consigli di una Prof per Avvicinare i Bambini alla Lettura

Dico sempre a mio figlio di leggere, ma lui non mi ascolta”.

Da insegnante sento continuamente le lamentele delle mamme nei confronti dei loro figli.

Mamme vi avverto, quando ormai vostro figlio è adolescente, è inutile dire: “Devi leggere”.

Intendiamoci, siete libere di farlo, ma sappiate che non sarete ascoltate. Meglio usare le energie nel chiedere di fare ordine in camera, di tornare puntuali o di apparecchiare la tavola.

Non sarete ascoltate, perché “Devi leggere” è un ossimoro e i ragazzi lo avvertono istintivamente. Ce lo ha spiegato anni fa Daniel Pennac nel suo libro Come un romanzo. Ci sono dei verbi, scrive l’autore francese, che non accettano l’imperativo: “leggere”, “amare” e “sognare” sono atti di libertà che mal sopportano il dovere. Avete mai sentito dire “Vai a dormire e, mi raccomando, stanotte devi sognare”? Ecco lo stesso vale per la lettura.

E allora come diffondere questa sana abitudine tra i ragazzi?

avvicinare i bambini alla letturaCome per tante cose della vita, è bene cominciare da piccoli.

È importante leggere, ma ancor di più, è importante ascoltare leggere.

Molto del nostro rapporto con la lettura nasce lì: da quando da bambini ascoltavamo i libri letti da un adulto e dalla relazione che abbiamo intessuto con lui.

Leggere vuol dire ascoltare la voce interiore che parla con le parole di un altro ed è un atto che avviene in un momento in cui stiamo soli con noi stessi.

Questo è quello che accade nell’adulto, ma per il bambino la lettura è, all’inizio, un rapporto a tre: lui, il narratore e la voce del lettore.

Per ovvie ragioni il bambino piccolo non sa leggere, ma, per ragioni che sono ancora oggetto di affascinanti e complessi studi sull’infanzia, ama da subito ascoltare le storie. Possibilmente sempre uguali e con le stesse parole.

Nel 2014 è uscito un saggio scritto da Jonathan Gottschall intitolato appunto L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno reso umani (edizioni Bollati Boringhieri). Secondo lo studioso americano l’essere umano ha un istinto innato e antichissimo per il racconto, perché attraverso la costruzione di storie, gli uomini costruiscono il significato di ciò che accade loro intorno, spiegano e interpretano la propria e l’altrui vita e condividono con gli altri queste loro interpretazioni.

Ecco allora qualche suggerimento. Per la precisione 5.

1- Creare un tempo adatto alla lettura. La sera, dopo la cena e prima della nanna, è l’ideale, poiché per alcuni bambini quel momento si associa con la paura del buio, per altri con la solitudine della cameretta, altri con la fine della giornata che non vorrebbero concludere mai… Fissare un tempo per stare insieme dedicandosi alla lettura vuol dire instaurare un’ottima abitudine. Bastano poche pagine per creare una buona atmosfera e accompagnare i più piccoli verso il sonno. Scegliete con i vostri bambini il momento migliore, ma rendetelo un prezioso appuntamento costante e non saltuario.

2- Trovare uno spazio. Associare la lettura a posizioni comode e luoghi confortevoli renderà l’abitudine accattivante. Il letto e la poltrona sono i posti perfetti per distendere il corpo, rilassarsi e creare le condizioni adatte all’ascolto.

3- Usare toni diversi. Non limitarsi nella lettura, ma fare le voci degli animali e dei personaggi. Ricordatevi, non state leggendo la lista della spesa o le indicazioni per montare un mobile. Con questo, non si vuole di certo dire che i genitori devono diventare attori, ma compagni di gioco sì. L’obiettivo da avere è quello di aprire gli orizzonti della fantasia e di trasformare il lettino del bambino in un piccolo mondo pieno di oggetti e colori.

4- Essere un esempio. Non possiamo pretendere dai bambini, quello che noi adulti non facciamo. Se non siamo noi per primi degli esempi, è inutile avanzare richieste. Se un bambino vede i genitori leggere, prima o poi li imiterà.

5- Divertirsi! Non scordarsi mai che trovare un momento per stare con i propri figli a leggere una storia è prima di tutto il regalo che si fa a se stessi e poi a loro. Riscoprire con i bambini storie incantate di animali che parlano e mostri cattivi è un modo per rendere vivo un mondo fatto di regole precise e ricco di valori positivi che un adulto non dovrebbe scordare mai.


Autore articolo

Elisabetta Monetti

Elisabetta Monetti

Insegnante, blogger

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